estate bollente

«Manca l’acqua, non innaffiate gli orti»

L’appello del Comune di Trento ai cittadini: «Evitate gli sprechi». Ma in molti centri trentini è già scattato l’allarme


di Andrea Selva


TRENTO. L’ultimo appello è arrivato ieri mattina dal Comune di Trento: usare l’acqua solo per scopi domestici e soprattutto evitando gli sprechi. L’invito è rivolto soprattutto ai proprietari di orti e giardini, rilevato anche - spiegano in Comune - l’aumento dei consumi di acqua in questo periodo particolarmente caldo e avaro di precipitazioni. I tecnici di Dolomiti Reti stimano che rispetto all’anno scorso (in un giorno medio di luglio) il consumo d’acqua nella zona servita dall’azienda sia aumentato di circa il 25 per cento. Ma il Comune di Trento specifica che l’appello lanciato ai cittadini per il momento è solo a scopo preventivo e che la fornitura d’acqua non è a rischio né in città, né nei sobborghi collinari.

Diversa la situazione in numerosi altri Comuni del Trentino - come spieghiamo nella tabella - dove oltre all’appello ai cittadini sono state emesse ordinanze con vari divieti, in alcuni casi accompagnati da specifiche sanzioni per i trasgressori che arrivano fino a 500 euro. Sono diffusi - oltre ai divieti di irrigazione - anche i divieti di riempire piscine, anche di piccole dimensioni. E numerosi Comuni hanno già provveduto alla chiusura (o comunque alla limitazione) delle fontane pubbliche, con sanzioni previste per chi agisce sui rubinetti modificando la regolazione stabilita dai tecnici comunali.

In alcune situazioni il divieto di irrigazione prevede comunque deroghe a fasce orarie per i proprietari di orti e giardini che possono innaffiare (per lo più “a mano”, senza quindi l’uso di girandole o altre apparecchiature) di buon mattino oppure alla sera, quando l’uso d’acqua, senza la veloce evaporazione provocata dal sole, è minore.













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