«Lupo, sparare non è necessario» 

Boitani, Centro Grandi carnivori: «Paure infondate». Dallapiccola: «Situazione insostenibile»



TRENTO. Confronto a tutto campo su orsi e lupi ieri in Terza Commissione, dove anche oggi proseguiranno le audizioni sul disegno di legge proposto dalla giunta che prevede la possibilità per la Provincia di adottare misure di prevenzione e di intervento connesse alla gestione dell'orso e del lupo in Trentino, compresa la scelta estrema di uccidere gli esemplari dannosi e pericolosi. Ieri è intervenuto l’assessore Michele Dallapiccola: «Altri tre importanti episodi di predazione del lupo e dell’orso questa notte in Trentino danno la misura del fatto che la situazione non sia sostenibile. Il Trentino non chiede, ovviamente, lo sterminio di queste due importantissime specie, ma la politica dice che tale situazione non può più essere gestita in questo modo». Secondo Luigi Boitani, per il Centro Grandi Carnivori presso l’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Marittime e della Regione Piemonte, quella del lupo è una paura infondata. «I lupi - ha detto in commissione - hanno imparato che l’uomo è un animale pericoloso, non c’è bisogno di sparare sempre, loro già lo sanno che possiamo farlo. Il lupo rimane comunque un animale libero, catturarlo è difficilissimo e sterilizzarlo poco influente. C’è tutto il vantaggio per la Provincia a collaborare con le altre regioni e sedersi al Tavolo delle regioni alpine che sta tracciando le linee guida sulla gestione del lupo. Dal 1700 ad oggi non c’è un attacco provato del lupo all’uomo, tranne alcuni rarissimi casi che non fanno certo testo in Alaska. Quindi tutta questa paura è assolutamente infondata. L’altra barriera sono i reali danni alla pastorizia. Il suggerimento alle amministrazioni è quello di fare due conti sull’importanza e sulla realtà del danno nella consapevolezza che la prevenzione è la misura migliore». Secondo Paride Gianmoena e Davide Sartori, del Consiglio delle Autonomie, si tratta di una norma di buon senso «di cui abbiamo molto bisogno». «Quando si prendono delle decisioni- ha detto Gianmoena- occorre mettersi nei panni di chi vive in montagna e questo è un provvedimento chiesto proprio da quelle persone». Favorevole il parere a questo disegno di legge di Giacomo Boninsegna, scario della Magnifica Comunità di Fiemme che ha ricordato i 3000 ettari di terreno a pascolo e il patrimonio zootecnico per i quali la comunità è estremamente preoccupata. «Una situazione forse sottovalutata che è diventata in brevissimo tempo incontrollata» ha precisato. Il presidente delle Asuc, Roberto Giovannini, ha ammesso la preoccupazione per quanto riguarda sopratutto il lupo. «Condividiamo in pieno il disegno di legge, un atto di coraggio della Giunta che mostra di riconoscere la nostra realtà». Il Parco Paneveggio auspica di tutelare gli allevamenti adottando misure adeguate. Per gli albergatori i turisti apprezzano la biodiversità, ma attenzione ai danni. L’Unione cacciatori dice no all’eradicazione del lupo, sì alla difesa degli altri animali. Per l’ Associazione cacciatori è giusto trasferire alla Provincia la gestione diretta del lupo. Le associazioni ambientaliste preannunciano invece ricorso se la legge venisse approvata. Per Casanova (Cipra) gli allevatori del Trentino hanno gestito male i pascoli in quota e i lupi li spingeranno a prendersene di nuovo cura.













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