Luca Carboni: «Vi racconto i miei trent’anni in musica»

Il cantautore sarà il grande ospite del nostro festival sabato 5 aprile alle 21. «Parlerò del mio album, ma suonerò e mi piacerebbe anche proiettare qualche video inedito»



TRENTO. A palazzo Geremia Luca Carboni racconterà i suoi trent’anni in musica. Quattro chiacchiere con il pubblico e una chitarra in mano. Intervistato da Pierluigi Depentori, caporedattore del Trentino. Appuntamento sabato 5 aprile, alle 21. Una ghiotta occasione per un incontro informale con il cantautore bolognese in vista del concerto che terrà il 15 maggio all’Auditorium S.Chiara.

«Cercherò di raccontare trent’anni di musica – attacca Carboni – Sarà un piccolo viaggio. Certo imbraccerò la chitarra ma mi piacerebbe portare anche qualche materiale video».

E dialogherà con il pubblico?

Certo, sarò lì anche per questo. Con piacere.

Accennerà qualche sua hit?

Come no, sarà proprio così. Cercando di raccontare i cambiamenti musicali di questi ultimi decenni. Sia per quanto riguarda la mia storia ma anche più in generale, nella musica italiana.

Guardando ai suoi trent’anni di musica che le viene da pensare?

Personalmente, questi trent’anni sono volati in un attimo. Poi, riflettendoci, ci si accorge che sono successe tante cose. Sia nel privato che nel sociale. E tutto questo dentro le canzoni si mescola, non può che essere così.

Nel suo ultimo album, “Fisico&Politico”, che propone parecchie hit (da “Silvia lo sai” a “Mare mare”, da “Ci vuole un fisico bestiale” a “Farfallina”) e qualche inedito, ha voluto attorno a sé tanti nomi della musica italiana, da Elisa a Tiziano Ferro, da Franco Battiato a Jovanotti. E’ un disco di duetti.

E’ nato tutto da “Fisico&Politico”, brano inedito di apertura dell’album nel quale duetto con Fabri Fibra. Ho preso spunto da questo incontro per pensare ad un album che pur riproponendo brani del passato lo facesse in una chiave diversa, rileggendoli. Con lo sguardo, l’animo e l’immaginazione di artisti diversi da me. Diciamo che grazie alla loro voce le mie canzoni sono state un po’ rinnovate e rigenerate.

E’ un album di famiglia.

Sì, una festa, molti sono miei amici. Ma ci sono anche delle novità. Ad esempio non avevo mai cantato con delle donne. Avere le voci di Elisa e Alice dentro le mie canzoni è stata una grande sorpresa, un’esperienza nuova.

C’è una canzone che la rappresenta meglio?

Proprio perché parliamo di tanti anni di musica non ce n’è una che posso scegliere nel mazzo. Ogni canzone è legata ad un periodo, poi passa il tempo, succedono altre cose. E’ un percorso. No, non posso proprio scegliere.

A un anno dalla morte di Lucio Dalla, cosa manca di più di questo artista che certo ha lasciato il segno?

E’ stato un grandissimo artista che ci ha lasciato un testamento musicale e poetico incredibile. Come amico, mi manca la sua capacità di buttarsi in mille imprese, produrre, progettare per gli altri. Per Bologna è stato un punto chiave per tante iniziative culturali.













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