Lavoro: disoccupati ed inattivi in forte calo 

Dati Istat, a marzo il tasso di disoccupazione è sceso al 5,8 %. Ineselli, Cgil: «Ora alzare gli stipendi»



TRENTO. Continua e si rafforza la crescita dell’occupazione in Trentino che riflette i buoni numeri evidenziati dall’economia. Lo certificano i dati resi noti dall’Istat relativi al 1° trimestre 2018. La rilevazione, in provincia di Trento, è coordinata dall’Ispat (Istituto di statistica della provincia di Trento).

I valori significativi del mercato del lavoro sono tutti positivi: le forze di lavoro e gli occupati aumentano, i disoccupati e gli inattivi diminuiscono. Le forze di lavoro hanno raggiunto le 248mila unità, in crescita dell’1% rispetto al 1° trimestre del 2017. L’aumento è il risultato di una variazione positiva degli uomini dell’ordine dell’1,7% e delle donne dello 0,2%. Gli occupati incrementano di circa 6mila unità, superando le 233mila unità, con un contributo simile fra uomini e donne. Nel 1° trimestre 2018, su base annua, i lavoratori sono aumentati del 2,6%. Sono i settori dell’agricoltura e delle costruzioni a rilevare gli aumenti più importanti. L’industria cresce nel complesso dell’1,9% e i servizi dello 0,5%, con una buon andamento degli altri servizi che incrementano dell’1,5%. I disoccupati sono pari a 14,4mila, con un calo evidente e pari a circa 3.400 unità, risultato di una riduzione molto marcata della disoccupazione femminile (circa 2.700 unità). I dati del 1° trimestre 2018 mostrano anche una diminuzione degli inattivi pari al 2,8% e, coerentemente con la crescita dell’occupazione maschile, il calo è in maggioranza imputabile agli uomini.

«E' un'ulteriore conferma della ripresa in atto anche sul fronte dell'occupazione – dice Franco Ianeselli -. In Trentino, come dimostrano i dati amministrativi, c'è un progressivo consolidamento del tempo indeterminato, ma soprattutto un incremento dei contratti a termine». Secondo il segretario della Cgil del Trentino, però, la stabilizzazione del mercato del lavoro deve passare da una parte per un maggior rafforzamento dei contratti di lavoro permanenti e dall'altra, in quei settori e in quelle aziende caratterizzate da necessità di adattamento e stagionalità, «da un potenziamento degli strumenti di welfare per sostenere questi lavoratori e di accompagnamento per chi affronta una fase di transizione».

Ianeselli insiste dunque sulla necessità di rafforzare l'impegno sul piano della qualità. «Per i lavoratori in azienda servono maggiori opportunità di formazione e una spinta convinta sul piano della partecipazione per gestire l'innovazione e i miglioramenti organizzativi – prosegue -. Per chi, invece, è disoccupato sono indispensabili azioni di riqualificazione professionale. Il tema, come emerso anche dall'ultimo Festival dell'Economia, non è fermare il cambiamento tecnologico, ma gestirlo per favorire la crescita. In tal senso il Patto per lo Sviluppo e l'innovazione, siglato nei giorni scorsi, individua una strada condivisa ponendo le basi per gestire in chiave positiva il cambiamento tecnologico».















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