Laureati, l’Ateneo dice addio alle proclamazioni

Giro di vite dell’Università per i corsi triennali: niente più discussioni ma solo tesine scritte e uno o due cerimonie collettive all’anno in piazza



TRENTO. Novità in arrivo all’Università degli studi di Trento, specialmente per studenti e laureandi nei percorsi triennali: vanno in pensione le vecchie proclamazioni il giorno della consegna della pergamena di laurea, per lasciare spazio a una o due cerimonie di Ateneo annuali come momenti ufficiali.

La decisione, che entrerà in vigore a partire dalla prossima sessione di laurea, ha però lasciato interdetti molti degli studenti coinvolti, specialmente in quei dipartimenti, Sociologia e Studi Internazionali, in cui la prossima sessione è prevista per la fine di giugno. La comunicazione è infatti arrivata solo venerdì pomeriggio, in concomitanza con la scadenza del termine per iscriversi alla laurea con il regolamento precedente. Dopo la reazione indignata degli studenti, ai quali è stata comunicata l’abolizione della proclamazione di giugno e la decisione di spedire la pergamena via posta, alla modica cifra di 70 euro, Marcello Prada, referente dell’Offerta Formativa, ha inviato un’integrazione in cui spiega “che le nuove regole rientrano nel processo di revisione dei regolamenti di Ateneo richiesto dal Rettore e approvato prima dai Dipartimenti e dal Senato Accademico integrato, al fine di ridefinire l'esame di prova finale come un qualsiasi altro esame di carriera da valutare in trentesimi, eliminando il momento della proclamazione e introducendo come momento formale una cerimonia di Ateneo”.

A scatenare l’indignazione degli studenti, riunitisi ieri con i rappresentanti per trovare una soluzione, il fatto che per i laureandi a giugno l’organizzazione dell’evento era già avviata: c’è chi ha preso ferie per sè e per i genitori, chi addirittura ha prenotato voli aerei per i parenti dall’estero. I nuovi regolamenti prevedono anche nuove tempistiche di consegna, con la possibilità di consegnare l’elaborato finale, che non sarà più una tesi, 15 giorni prima della laurea, e di sostenere esami fino a tre giorni prima, fattori che, se fossero stati comunicati prima, avrebbero influenzato lo studio dei laureandi. A molti degli interessati non piace nemmeno l’idea di scindere la laurea d’ufficio dalla cerimonia. Da settembre in poi, comunque, la nuova impronta alla veneziana, con le lauree celebrate annualmente in piazza, sarà effettiva. (l.c.)













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