La valle commossa saluta Albino

Grande partecipazione ieri al funerale di Laner, storico gestore dell’«Aquila Nera» di Kamauz



ROVEDA. Tre preghiere come estremo saluto che la comunità di Frassilongo - Roveda ha dato ieri ad Albino Laner, l’albergatore dell’”Aquila Nera” a Kamauz, la località turistica sulla sponda sinistra del Fersina.

Tre preghiere: quella del pompiere (letta da Fiorenzo Bernard), quella del cacciatore (letta da Bruno Groff) e quella dell’alpino (letta da Walter Eccel), quest’ultima accompagna dagli squilli di tromba con le note del silenzio, mentre numerosi gagliardetti sventolavano alti. Tutti a testimoniare l’impegno che Albino Laner ha sempre mostrato nei confronti della propria comunità, ma non solo. Tra l’altro, era stato anche vicesindaco prima con Giuseppe Puecher e poi con Rinaldo Paoli. Ma la sua presenza è sempre stata attiva anche 30 anni fa in occasione della realizzazione della chiesetta a Kamaus, a poche decine di metri dalla sua “Aquila Nera”. Per questo, ieri pomeriggio, nella piccola chiesa di San Romedio a Roveda sono saliti i parroci che si sono succeduti negli anni scorsi: don Massimo Martelli e don Rinaldo Bombardelli che si sono affiancati a don Guido Avi (promotore della chiesetta) e al parroco attuale don Daniele Laghi e al diacono Rino Bertoldi. E poi moltissima gente che ha affollato gli stretti e ripidi spazi circostanti chiesa. E’ stato don Daniele a ricordarne la figura. Appunto come cittadino impegnato nella propria comunità, ma anche come albergatore (da quasi 50 anni) che insieme alla moglie Maria Zott aveva fatto dell’”Aquila Nera” un punto di riferimento della valle conosciuto in tutto il Trentino, nel Veneto, nell’Alta Italia. Proprio per la calorosa accoglienza che esternava nei confronti degli ospiti. La struttura ricettiva era ,infatti, meta di personalità, di turisti, di valligiani che lui con la moglie sapeva accogliere e intrattenere come “uno di famiglia”, al di là delle pietanze che cucinava. Tutto questo è stato sottolineato da don Laghi, insieme al suo impegno di cacciatore appassionato, di alpino, di volontario dei vigili del fuoco per una ventina d’anni. (r.g.)













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