L’antitaccheggio anche per gli affettati

Si ruba di tutto e di più: non solo superalcolici e profumi (bande organizzate) ma anche scatolette di sardine (chi ha fame)


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Guardie giurate all’ingresso e tra le corsie; telecamere; cancelletti alle casse; barriere antifurto; placchette antitaccheggio; superalcolici chiusi sotto chiave nelle vetrinette... Cosa non si fa per scongiurare i furti nei supermercati. Un aumento spropositato, colpa anche della crisi economica e delle difficoltà in cui si trovano molte persone, che preoccupa i gestori dei supermercati. Si ruba di tutto e di più: dai superalcolici ai profumi, dai cosmetici all’abbigliamento, dai prodotti alimentari di marca alla scatoletta di sardine, dalla carne e agli affettati serviti al banco. Che ora sono dotati di antifurto: la commessa oltre all’ettichetta con il prezzo, di tanto in tanto mette il “cerotto” (all’apparenza un adesivo di stagnola) che suona all’uscita del supermercato se non è stato smagnetizzato alla cassa.

«L’incremento di furti è, almeno in parte, la conseguenza del grave periodo economico che stiamo attraversando - afferma Massimiliano Paccassoni gestione Orvea - Ci sono prodotti che hanno un determinato “appeal”, come superalcolici o prodotti di bellezza, e che da sempre sono oggetto di attenzione da parte di determinati “clienti”, mentre ora constatiamo che sono in aumento i furti dei prodotti “freschi” o poco costosi, cosa che normalmente non avveniva». L’Orvea di corso Rosmini per scongiurare furti ha scelto di mettere una guardia giurata all’ingresso e tra le corsie «sia per la sicurezza dei clienti che per scongiurare furti».

Guardie che ci sono anche alla Coop al Millennium: «Sono un deterrente, ma è la presenza del personale nelle corsie a garantire con la sua presenza una forma di controllo. Per evitare furti - spiega la direttrice Italina Truzzi - contiamo comunque sull’antitaccheggio: la protezione sui prodotti è aumentata parecchio. Poi la banda magnetica alle casse stimola il cliente a mettere tutto ciò che ha acquistato sul nastro».

Inalcuni supermercati della catena Sisa e del gourmetstore Buonissimo della famiglia Martini sono state inserite guardie giurate, mentre in altri sono stati installati sistemi di videosorveglianza: «In un negozio - spiega Davide Martini - abbiamo addirittura ridotto la sala vendita per togliere delle zone buie che non si riuscivano a controllare. E’ vero: l’incremento di furti, o per lo meno di gente che tenta di rubare, c’è e sta diventando un problema sociale. Ma a rubare troviamo sì persone in difficoltà economiche, che non ce la fanno ad arrivare a fine mese, ma anche vere e proprie bande organizzate. In un nostro negozio in Val di Sole ho trovato le stesse persone che pochi giorni prima erano state fermate a Rovereto».

Alcolici, cosmetici, determinati articoli come ad esempio il caffé Lavazza qualità oro sono per Mauro Poli, direttore affari generali dell’omonima catena di supermercati, gli obiettivi delle bande che scorazzano nei supermercati del Trentino, del Veneto e del Bresciano: «C’è stato un aumento spropositato di furti specifici che non sono dettati da una logica di necessità. Fermiamo più persone rispetto al passato e siamo stati costretti ad aumentare i sistemi di protezione: cancelletti alle casse per evitare che fuggano con i carrelli pieni, antitaccheggio, telecamere e barriere alle uscite». E se a preoccupare maggiormente sono i furti su commissione, un ulteriore segnale della crisi arriva dai furti di prodotti di prima necessità: «Una situazione drammatica dettata dalla congiuntura economica indice di un problema sociale» conclude Poli.

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