Italia Nostra: "Basta nuovo asfalto in Trentino"

Mayr boccia l'ipotesi di un'altra Valsugana: «Sufficienti le quattro corsie»



TRENTO. Obiettivo puntato sulla viabilità in Trentino e, soprattutto, in Valsugana, all'assemblea annuale di Italia Nostra. Non a caso l'appuntamento dell'associazione che ha si preoccupa della difesa dell'ambiente si è svolto a Pergine Valsugana. Sul tappeto, nella relazione del presidente Paolo Mayr, le questioni aperte: dalla messa in sicurezza della Valsugana al progetto Metroland, dalla sistemazione della ferrovia al tanto contestato Piano di valorizzazione di San Cristoforo. Prima di concentrarsi sui problemi del territorio della Valsugana, Paolo Mayr ha riassunto le battaglie principali di Italia Nostra, che si sono concentrate sulla difesa del vecchio carcere, contro lo smembramento del Parco nazionale dello Stelvio e contro la realizzazione dell'inceneritore. Sono 150 gli iscritti alla sezione locale di Italia Nostra. «Non siamo molti - commenta Mayr - ma siamo gente qualificata, che si impegna molto. Pensiamo alla mobilitazione contro l'abbattimento del vecchio carcere, per la quale abbiamo ricevuto il sostegno di personaggi della cultura a livello nazionale, che hanno dimostrato il valore storico e architettonico dell'edificio. Ora siamo in attesa dell'esito del ricorso al Consiglio di Stato, dopo la bocciatura del Tar. L'altra mobilitazione in corso è quella per sostenere il referendum sull'acqua, che deve rimanere un bene comune, gestito con società partecipate pubbliche». Per quanto riguarda il nodo della viabilità in Trentino, ed in particolare in Valsugana, il presidente di Italia Nostra sostiene la soluzione di migliorare la statale 47, creando le quattro corsie lungo tutto il percorso, ma bocciando l'ipotesi di costruire un altro tracciato parallelo in galleria. «Va fatta una valutazione precisa del passaggio delle auto, - afferma Mayr - ora siamo sulle 10 mila al giorno. Ma anche fossero 35 mila, questo non giustificherebbe la realizzazione di un'altra strada: quattro corsie sono sufficienti. Piuttosto, mettiamo in sicurezza i punti critici, raddoppiamo le corsie in quei tratti a due e costruiamo le piazzole di sosta per avere punti dove ci si possa rilassare. Un ulteriore intervento per decongestionare la Valsugana, è potenziare la ferrovia, soprattutto nel tratto fino a Borgo, perché è quello più lento». La mobilitazione di Italia Nostra continua anche sull'inceneritore, ritenuto superfluo al punto in cui è arrivata in Trentino la raccolta differenziata. «Gli stessi soldi si spendano piuttosto - commenta Mayr - per educare su una differenziata più spinta, così non ci sarà più bisogno dell'inceneritore. Ricordiamo che quest'ultimo produce 30 per cento di scorie, quindi meglio trattare il residuo con con una cernita di tipo industriale, come già succede a Vedelago e Fusine». (sa.m.)

© RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Il caso

Chico Forti lascia il carcere a Miami, rientro in Italia più vicino: "Per me comincia la rinascita"

Da ieri il 65enne trentino, condannato all’ergastolo per omicidio, è trattenuto dall'Immigrazione Usa: nelle scorse ore firmato l’accordo per scontare la pena in Italia. Lo zio Gianni: "Speriamo in tempi brevi"

LA PROCEDURA. La sentenza Usa sarà trasmessa alla Corte d'Appello di Trento
IL RIMPATRIO. Il ministro Nordio: «Chico Forti, lavoriamo per il suo ritorno in Italia il prima possibile»
IL PRECEDENTE Nordio: "Gli Usa non dimenticano il caso Baraldini"
COMPLEANNO Chico Forti, 64 anni festeggiati in carcere: "Grazie a chi mi è vicino" 
IL FRATELLO DELLA VITTIMA Bradley Pike: "E' innocente"

CASO IN TV La storia di Chico in onda negli Usa sulla Cbs