«Impianti e cabinovia vanno realizzati assieme»

La ricetta di Levico Terme spa per la Panarotta in un documento a Passamani «Stazione sciistica e collegamento dal fondo valle sono lo stesso problema»


di Antonio DeCarli


LEVICO TERME. Prima l’uovo o la gallina? Ovvero: prima gli impianti della stazione sciistica della Panarotta o la cabinovia Levico - Vetriolo -Panarotta. E’ quanto nel dibattito sul tema ha diviso nelle ultime settimane gli operatori economici in particolare gli albergatori di Levico Terme spa sia i soci della Nuova Panarotta spa.

Oggi gli operatori economici e turistici di Levico Terme spa, dopo un primo intenso confronto che ha avuto luogo negli scorsi giorni, consegneranno al sindaco Gianpiero Passamani un documento approvato all’unanimità in cui si chiede alle amministrazioni comunali interessate, e di concerto a Provincia e a Trentino Sviluppo, che per quanto riguarda l’accordo di programma sottoscritto il problema della cabinovia e della stazione invernale della Panarotta sia visto con irrinunciabile contemporaneità di realizzazione.

L’impegno per la cabinovia c’è già, dato che con la delibera della giunta provinciale del 18 luglio 2011 è stato approvato il Piano Triennale 2011 - 2013 di Trentino Sviluppo spa, che contempla tra gli interventi di mobilità integrata già approvati quello per il collegamento funiviario Levico - Vetriolo - Panarotta prevedendo un impegno finanziario di 14.800.000 euro. Non c’è invece di fatto, un impegno finanziario per quanto riguarda la stazione sciistica della Panarotta dove si intendono realizzare una serie di investimenti per l’adeguamento degli impianti di risalita e delle piste da sci finalizzati al mantenimento e completamento dell’offerta turistica non solo dell’Alta Valsugana, con valenza in particolare estiva, ma dell’intero territorio di competenza dell’Apt Valsugana Lagorai Terme Laghi, con una spesa prevista di circa 6.800.000 euro.

Tornando al confronto che c’è stato nei giorni scorsi anche dopo le considerazioni di Massimo Oss (campeggiatore e vicepresidente della Apt) e di molti altri, gli operatori turistici sono convinti che «non ha senso sistemare la sola stazione invernale senza pensare prima come realizzarla e per quale utenza serva. Vale la pena pensare anche ad una indispensabile fruizione estiva dell’intera montagna per una gestione sostenibile». Un po’ diversa è apparsa la posizione del presidente di Nuova Panarotta spa Sergio Sartori, preoccupato di ammodernare e rendere funzionali prima possibile gli impianti sciistici. Questa idea è in parte piaciuta anche agli amministratori dei Comuni a cui, come soci, si profila ormai anno dopo anno un importante deficit gestionale da sanare sia in anni di scarso innevamento che in anni di eccezionale innevamento. E proprio per questo, sostengono gli operatori turistici, il problema non è solo l’ammodernamento degli impianti o nel potenziamento dell’innevamento, ma in che modo andrà individuato il target di utenza e il posizionamento sul mercato della stazione invernale.

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