TRENTO

Il comitato: «Collina est, 15 percorsi per le bici»

L’invasione delle biciclette arriverà dalla collina est di Trento; scenderanno percorrendo 15 diversi sentieri disposti a pettine e arriveranno in città per lavoro, studio o residenza



TRENTO. L’invasione delle biciclette arriverà dalla collina est di Trento; scenderanno percorrendo 15 diversi sentieri disposti a pettine e arriveranno in città per lavoro, studio o residenza oppure viceversa: con le biciclette elettriche la salita non è più un problema. Al momento sono circa 300 gli aderenti al comitato spontaneo “ Bici collina est” che ieri mattina si è presentato in cima a via Trieste, da dove è partito uno dei 15 tracciati proposti: via Grazioli ( dove si chiede una ciclabile monodirezionale), Piazza Venezia, Via Giardini (per la quale si chiede la chiusura al traffico per i non residenti), quindi San Donà, Mesiano e da qui percorrendo un vecchio sentiero che parte dal Dipartimento di Ingenieria, i partecipanti (circa una trentina ) sono arrivati in Via Montello. Il Comitato si è già incontrato con l'assessore Salizzoni ottenendo al momento la messa in sicurezza di sei percorsi ciclabili: «Quello che chiediamo – spiega il portavoce Danilo Betti – sono percorsi alternativi anche economicamente alle ciclabili i cui tempi di realizzazione sono molto più lunghi. Come non brevi saranno quelli per l'ascensore Trento – Mesiano. Per le nostre proposte si tratta di sistemare il fondo stradale, mettere in opera la segnaletica verticale e orizzontale e laddove sia possibile, allargare la strada. Con un po' di buona volontà, tutto potrebbe essere pronto per settembre.» Ma quali sono questi percorsi “ bicilettabili”? Oltre a quello inaugurale di ieri, Povo – Cognola percorrendo Via alla Cascata; Povo – Trento tramite Via Venezia; Povo – Trento tramite la Salita Tovazzi; Povo – Gocciadoro attraverso stradine interpoderali; Povo - Mesiano; Villazzano – Gabbiolo e cambio mezzi i col futuro ascensore o tramite la linea ferroviaria della Valsugana; Cognola, San Donà, Port’Aquila; Martignano, Via Muralta e Via Pietrastretta; Martignano – Melta; Villazzano – San Bartolomeo proseguendo per Madonna Bianca; Villazzano – San Bartolameo; da San Rocco a Via Gocciadoro. Per renderli agibili servirebbero interventi minimali, tutti indicati dettagliatamente dal Comitato, ed a basso costo: «Questa è una delle rare volte che un capitolo della mobilità alternativa – conclude Betti – è stato scritto con l'apporto fondamentale di chi ha scelto di utilizzare la bicicletta come mezzo di trasporto e non da tecnici che magari in bici, non ci sono nemmeno mai andati. La nostra proposta è alternativa ad una linea 5 sempre satura, ma anche alla necessità di mettere in strada un maggior numero di autobus per rispettare le normative anti Covid.» Il Comitato ha iniziato a studiare i tracciati e modifiche durante il lockdown, quando c’era tutto il tempo per approfondire e dibattere le problematiche. Adesso si cerca un confronto definitivo con l'amministrazione comunale per concretizzare quelle che oggi sono ipotesi di percorso, poi tutto sarà pronto per l’invasione della città. D.P.













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