il convegno di transdolomites 

Girardi: «Ecco i vantaggi della ferrovia dell’Avisio»

TRENTO. Secondo i risultati di ricerche in Svizzera ma che si ritengono valide anche per il Trentino, il traffico automobilistico è responsabile di circa l’82% della spesa “negativa”, ovvero delle...



TRENTO. Secondo i risultati di ricerche in Svizzera ma che si ritengono valide anche per il Trentino, il traffico automobilistico è responsabile di circa l’82% della spesa “negativa”, ovvero delle ricadute sanitarie, economiche e sociali causate dall’inquinamento da gas di scarico in termini di rumore, diminuzione della biodiversità, danni alla salute, alle foreste, alla produzione agricola, al suolo. Mentre la rete ferroviaria si ferma all’8%. Dati forniti da Transdolomites, l’associazione di Pozza che da anni si batte per la realizzazione della ferrovia dell’Avisio che dal fondovalle risalga le valli di Cembra, Fiemme e Fassa. «La situazione è di stallo, - afferma Massimo Girardi, il presidente dell’associazione, che ieri in città ha presentato un convegno sul tema, lunedì prossimo (27 novembre), al Muse, dalle 14.30 – Per ora la Provincia non ha detto né si né no. Eppure c’è un invito dell’Euregio perché le amministrazioni locali, sulla scorta della realizzazione del corridoio ferroviario del Brennero, attivino i progetti per la richiesta dei finanziamenti europei previsti per le reti ferroviarie regionali. Per stare vicino a noi nel Bellunese la Calalzo-Cortina è già finanziata e tra poco sarà presentato il progetto di fattibilità del traforo dello Stelvio, tra Lombardia e Alto Adige».

Per Transdolomites «il trasporto pubblico su rotaia conviene sia economicamente che socialmente, come risulta, dalla riattivazione della ferrovia della val Venosta che genera reddito sul territorio, nella filiera turistica come nella creazione di posti di lavoro». Al Muse l’associazione ha chiamato al tavolo del convegno “Il prezzo del traffico: costi sociali, ambientali e sanitari. Verso una nuova politica per i trasporti pubblici alpini”, Mauro Gilmozzi, assessore provinciale alle infrastrutture, Claus Doll del Fraunhofer Institute for system innovation di Stoccarda, l’economista ambientale Andrea Molocchi, Georg Lun, dell’Istituto di ricerca della Ccia di Bolzano e Riccardo Genova, dell’Università ligure. (pa.pi.)













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