Franceschini rende 34 mila euro «Io? Un privilegiato»

Consigliere per due legislature, aveva ricevuto 92 mila euro «Ma chi ne ha fatte il doppio ha superato il milione»


di Luca Marognoli


TRENTO. Roberto “Bistecca” Franceschini, consigliere provinciale per due legislature, l’anno scorso aveva ricevuto 92 mila euro di anticipo di vitalizio. Ieri ha deciso di restituirne 34 mila, sulla base della nuova legge, approvata in luglio.

Come ha maturato la sua scelta?

La Ragioneria ha mandato una lettera in cui chiedeva quale opzione scegliere: mantenere il vecchio vitalizio prima dell'attualizzazione, pari a 3.300 euro, ma restituendo i 92 mila, oppure l'attuale ridotto a 2.800 ma con un anticipo di 58 mila. Meglio averli subito rimettendoci solo 500 al mese. La stragrande maggioranza credo abbia fatto questo calcolo.

I 3.300 li prende da quanti anni?

Da 6-7 anni.

Non le sembrano troppi rispetto a quelli di chi non arriva a fine mese?

Sì, è un gran privilegio. Ma se penso ai consiglieri che fecero i manifesti contro i vitalizi e se li sono presi tutti, quando è stato il momento... Io sono fra quelli che riceve meno di tutti.

Quando le furono accreditati quei 92 mila euro come reagì? Nessuno disse nulla...

Era una legge pubblica, approvata all'unanimità, che non avevo fatto io. Mi hanno detto che la Regione risparmiava dei soldi. Io mi sono adeguato: datemi quello che avete deciso. Non ero a conoscenza delle cifre enormi di alcuni.

La sua carriera politica quanto è durata?

Due legislature: dal 1983 al 1993. Pensavo che chi ne aveva fatte quattro ricevesse il doppio: 180 mila euro. Poi sono venuti fuori gli importi e ho visto che Pinter, con tre consiliature, prendeva 277 mila euro di anticipo e 560 di Fondo family. E Delladio, con quattro, un milione e passa.

Si è mai sentito un privilegiato?

Sì sì, per forza. Non si può nascondersi dietro un dito. Questi sono privilegi, come quelli dei poliziotti sulle zone di confine, che in un anno raddoppiavano i contributi.

Voi non “operate” in zone di confine però.

Sì, facevo per dire. C'erano anche quelli che andavano in pensione con 15 anni, 6 mesi e 1 giorno. Beati loro: la legge lo consentiva. Io conosco persone con la mia età, 60 anni, che sono in pensione da 20.

Dopo lo scandalo, la gente che incontra cosa le chiede?

Nessuno mi ha detto: sei un ladro o un delinquente. Niente, forse perché hanno visto che prendevo 90 mila euro (ride), sono passato in secondo piano.

Lei cosa fa ora?

La mia posizione è particolare: sono in aspettativa non retribuita dall'Azienda sanitaria e mi pago i contributi. Una scelta di vita. Non ho debiti, mutui nè figli da mantenere: mi accontento. Sono tra i fregati dal decreto Fornero: ho fatto i 40 anni quest'anno, che prima erano il tetto massimo. Sarei andato in pensione subito, invece vado nel giugno del 2017.

La sua occupazione?

Dirigo gratuitamente e a mie spese il sito www.valledeilaghi.it, il primo giornale online in Italia (completo di video e foto): lo ritengo un servizio sociale. In 17 anni ha avuto 34 milioni di visitatori, 4 mila al giorno di media, senza pubblicità né finanziamenti.

Che ne pensa del gruppo di ex consiglieri che vuole tenersi tutti i soldi?

Esagerano, decisamente. Anche con la nuova legge portano a casa dei bei soldini: a Pahl e a Delladio restano delle cifre comunque elevate. Per il mio tenore di vita, 58 mila euro sono una cifra notevole. Allevo galline con mia moglie e non facciamo vacanze perché ci piace stare a Margone.

Non c'è da vergognarsi a prenderli?

Questo hanno deciso: non li ho rubati e non farò ricorso. Sotto l'aspetto giuridico, tra l’altro, non so se i ricorsi verranno persi: ti offrono un accordo, tu accetti, dopo dicono che ci hanno ripensato... Uno può arrabbiarsi. Sarà interessante vedere come andranno. Sotto l'aspetto morale, è giusta la modifica apportata con la nuova legge.

Ha sentito altri ex?

Nessuno. Oggi ho dovuto chiedere dov'era la ragioneria. Erano 20 anni che non entravo nel palazzo.













Scuola & Ricerca

In primo piano