Finto addetto del gas truffa anziano di 97 anni 

In corso Buonarroti un giovane ben vestito e italiano ha convinto l’anziano a consegnargli il bancomat per pagare gli arretrati. Si è preso 750 euro



TRENTO. I truffatori ne studiano una più del diavolo e sempre, o quasi, ai danni dei più deboli, degli anziani. Ma dei truffatori che si fanno pagare con il bancomat e che hanno la macchinetta del Pos non si era mai sentito. E invece è successo. E’ successo anche ieri verso le 13 e 30 in corso Buonarroti. La vittima è un anziano di 97 anni che ci ha rimesso ben 750 euro. Una somma così alta proprio perché il truffatore ha riscosso con la macchinetta portatile per il bancomat. A raccontare come è andata è il genero dell’anziano, subito avvertito dall’anziano che si è reso conto subito dopo di essere stato truffato: «Era il giorno libero della badante. Mio suocero era rimasto slo per un po’, mia moglie era appena andata via dopo il pranzo. Hanno suonato alla porta. Era un giovanotto ben vestito, con abito e una cartella. Ha detto di essere un addetto del gas e di dover controllare il contatore. Si è fatto aprire in maniera energica, anche se non è che è stato violento. Mio suocero non ha neanche il contatore del gas in casa. Di solito e lucido e in gamba, ma si vede che era un po’ stanco. Fatto sta che il giovane ha finto di leggere il contatore sotto il lavello che è quello dell’acqua. Poi, si è rialzato e ha detto a mio suocero che c’erano 300 euro da pagare. Mio suocero ha risposto che non aveva i soldi contanti. A quel punto il giovane ha risposto che non c’era problema e ha tirato fuori il Pos. Mio suocero gli ha dato la tessera bancomat e anche il codice perché da solo non era in grado di digitarlo. Il giovanotto ha fatto tutto da solo. Poi gli voleva anche far firmare delle carte, ma mio suocero si è rifiutato. Non appena quello è andato via, si è reso conto e mi ha chiamato. Io ero per strada ho incontrato una pattuglia della polizia e siamo corsi a casa di mio suocero. Poi siamo andati in banca a controllare. Erano stati ritirati 750 euro. Il direttore mi ha spiegato che sarà difficile rintracciare il conto dove sono andati a finire i soldi. Infatti, il Pos è intestato a un’azienda di Brescia che da una ricerca su internet risulta coinvolta in varie truffe. Però la polizia e anche la banca faranno indagini e cercheranno di rintracciare i soldi. Mio suocero si sente male per essersi fatto truffare. E’ importante che si sappia per evitare che altri anziani finiscano vittime di questa persona». (u.c.)













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