Fassa, precipita e muore nel canalone 

La tragedia ieri, sul sentiero Viel del Pan. Marilena Piacenza, 70 anni di Cuneo, ha perso la vita dopo un volo di 100 metri



CANAZEI. «L’ho vista cadere». È stato un escursionista a chiamare i soccorsi, ieri pomeriggio in valle di Fassa. In fondo ad un canalone, sul sentiero del Viel del Pan, c’era una donna.

Marilena Piacenza, 70 anni di Cuneo, ha perso la vita precipitando per 100 metri fra le rocce. Ambientalista, il marito già presidente di Legambiente Cuneo, la donna amava la montagna e la natura. Volontaria del Telefono Donna di Cuneo e della Scuola di Pace di Boves, ex dipendente della Michelin di Cuneo, ora in pensione, era in vacanza in Trentino. In una bella giornata di sole, la tragedia.

Stava camminando lungo il sentiero Viel del Pan, una escursione facile. Il sentiero attraversa a mezza costa la montagna, partendo dalle piste del Belvedere, collegandosi poi al passo Fedaia , sul versante del lago. Si tratta di un percorso comodo e piano, che va poi in leggera discesa, fino ad arrivare al passo. Sullo stesso sentiero, poco prima, si era ferito un escursionista inglese. Soccorso dal rifugista del Viel del Pan, appartenente al soccorso alpino, per l’inglese era previsto l’intervento dell’elisoccorso. Era stato però lo stesso infortunato a dire che no, l’elicottero non era necessario. Poteva sopportare un ginocchio dolorante, così come un’ altra escursionista che, quasi contemporaneamente, aveva richiesto l’intervento dei soccorsi per una distorsione alla caviglia. Pochi minuti dopo la chiamata che annullava il primo intervento, preludendo al secondo, alla centrale unica del 112 arrivava un’altra chiamata. Un escursionista riferiva di aver visto cadere una donna nel canalone e che, quella donna, giaceva incosciente. Pochi minuti e gli uomini del soccorso alpino di Fassa e Fiemme venivano calati in quello stesso canalone. Il medico, l’infermiere e il tecnico dell’elisoccorso hanno tentato le manovre per salvare la vita alla donna. Le sue ferite, purtroppo, erano troppo gravi. La donna è spirata poco dopo, il suo corpo traslato a Canazei. Marilena Piacenza era in pensione. In Trentino era venuta da sola, per trascorrere le vacanze nella terra dalle alte cime che tanto le era cara. Amava l’ambiente in ogni sua sfumatura, apprezzava la grande bellezza dei paesaggi, montani e lacustri, ma amava anche la bellezza delle piccole cose. Dettagli, come quelli che si colgono guardando a terra, alla ricerca di gioielli perfetti e a volte nascosti come possono esserlo i fiori di montagna. Il marito, Francesco Musso, morto da tempo, era il presidente di Legambinete Cuneo. Li aveva uniti anche l’amore per l’ambiente, un amore che Marilena coltivava con quotidiano impegno. Dalla parte delle donne, Marilena Piacenza, volontaria presso un servizio, il Telefono Donna di Cuneo, che non era mai occupato quando c’era da ascoltare, prendersi cura, aiutare una donna, grande o piccola, che era in difficoltà. (f.q.)















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