Fassa, differenziata al 68% aumenta solo di un punto

Il coordinatore per la raccolta della Comunità Deville punta il dito sul residuo: «Il 41% sarebbe ancora da separare. Scatole e bottiglie vanno ridotte»


di Gilberto Bonani


VALLE DI FASSA. Cresce di un punto percentuale la raccolta differenziata dei rifiuti nell'anno 2012. Dal 67% al 68%, un piccolo passo nel lungo percorso iniziato dal 2003. «Non bisogna aspettarsi le progressioni percentuali del passato – spiega Stojan Deville, coordinatore della raccolta della Comunità di valle – ma i margini per migliorare ci sono ancora. Dalle analisi trimestrali effettuate sul residuo, cioè quello che finisce in discarica, emerge che il 41% può essere separato. Si tratta di quasi un milione di chilogrammi che farebbero schizzare la raccolta differenziata all'80%». Tra i rifiuti non riciclati primeggia l’organico, il cartone e la carta che da soli costituiscono il 75% dei materiali ancora differenziabili che finiscono in discarica. «Oltre a una separazione più oculata – spiega Stojan Deville - sarebbe opportuno ridurre gli imballaggi usando borse della spesa e non i sacchetti compostabili che si rompono al minimo carico, acquistando prodotti alla spina, riducendo le bevande in bottiglia e cercando di selezionare contenitori mono materiale, esempio tutta carta o tutta plastica, più facilmente riciclabili. C'è ancora molta confusione negli utenti quando è il momento di differenziare. Purtroppo non tutta la plastica può essere conferita nei centri di raccolta, ma solo gli imballaggi per i quali il produttore, all'origine, ha versato una cauzione che concorre alla diminuzione dei costi di raccolta».

Attenzione poi va rivolta anche al rifiuto umido, cioè quello proveniente dalla cucina, che costituisce la parte più consistente degli scarti domestici. «E' importante usare – sottolinea Stojan Deville – i sacchetti forniti dai comuni che sono compostabili. Nelle isole ecologiche succede spesso che, usando sacchetti troppo grandi o comunque diversi da quelli forniti, si blocchi lo scivolo che porta il materiale all'interno del contenitore semi interrato impedendo l'accesso alle altre persone. E il materiale organico lasciato fuori dai raccoglitori attira gli animali, anche quelli selvatici». Per il futuro la Valle di Fassa, come nel resto del Trentino, uniformerà la raccolta differenziata. L'attuale numero di “campane” crescerà di una unità. Oltre all'organico, la carta, il vetro e al residuo ci sarà un contenitore per la raccolta della plastica, lattine e tetrapack. «Dal punto di vista organizzativo – spiega Stojan Deville – non ci sono grandi difficoltà. Problematico invece trovare uno spazio sufficiente nelle attuali isole ecologiche oltre al finanziamento per realizzare nel terreno nuovi contenitori». La geografia dei paesi ricicloni vede ancora in testa Moena con quasi il 73% di differenziata.

Segue Soraga con il 69,5%. Sullo stesso livello Pozza di Fassa(69%),seguita da Canazei (66,6%), Campitello (65,3%),Vigo (62,5%)e Mazzin (62,1%).













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