Diossine in Valsugana: partono i controllisu latte materno e pipì dei bambini

Nuove analisi decise dal tavolo tecnico misto formato dalla Provincia, dal sindaco di Borgo, dall'Appa e dall'Azienda sanitaria. I dati raccolti verranno confrontati con quelli di persone residenti in altre zone



TRENTO. Il Tavolo tecnico di confronto istituito dalla Provincia autonoma di Trento sulle acciaierie Valsugana, a cui partecipano, tra gli altri, i Medici per l'ambiente, il sindaco di Borgo Valsugana e i responsabili dell'igiene pubblica dell'Azienda provinciale per i servizi sanitari e dell'Appa, sotto il coordinamento di Fabio Scalet, dirigente generale del dipartimento urbanistica e ambiente, ha deciso ha deciso di effettuare nuove attività di approfondimento e verifica a carattere sanitario e ambientale, anche con il contributo di esperti designati dai Medici per l'ambiente.

Si tratta, a quanto rende noto l'amministrazione provinciale, di un monitoraggio sul latte materno condotto assieme all'Azienda provinciale per i servizi sanitari, su un campione di gestanti (primipare, residenti da almeno dieci anni a Borgo).

E' in programma inoltre un biomonitoraggio dei metalli su urine e capelli di un campione di bambini abitanti a Borgo fin dalla nascita.

L'ipotesi è di confrontare i dati così raccolti con quelli di un campione di bambini residenti in altra località, per verificare possibili influenze ambientali. Sempre a questo proposito verranno effettuate analisi geologiche sui fondi naturali presenti nei terreni, in particolare quelli calcarei e posta sulla destra orografica del fiume.

Saranno infine realizzate delle modellizzazioni della dispersione delle emissioni dalle acciaierie (in sostanza per vedere come si spostano i fumi e quali sono le aree maggiormente interessate) e una rilevazione deposimetrica delle polveri e l'analisi sulla presenza di diossine, furani e altre sostanze inquinanti su due nuove matrici, ovvero aghi di pino e fieno.













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