Dellai testimonial della neve

Il presidente va a San Martino di Castrozza, chiama i giornalisti e davanti ai microfoni esclama. "Venite a sciare in Trentino". Si mette il casco e scende dalla pista: "Vedete? La neve c'è".


Andrea Selva


SAN MARTINO. Se nemmeno le telecamere su internet convincono il turista che lassù la neve c’è (artificiale, ma non solo) scende in campo il presidente nei panni di testimonial del turismo invernale trentino che si appella ai giornalisti: «Scrivete che la neve c’è». Ecco fatto.Ma la cronaca di questo 28 dicembre che Lorenzo Dellai ha voluto dedicare allo sci, assieme ai forestali, sulle piste di San Martino di Castrozza è comunque particolare: a partire dal sole di dicembre che sembrava quello di marzo, per continuare con le piste perfette al mattino (e non perché l’ha detto lui) che cedevano dopo mezzogiorno.

In attesa di vedere se i deboli fiocchi annunciati per venerdì notte da Meteotrentino arriveranno veramente, alla neve pensano i cannoni (“che fanno miracoli”, parola di Dellai) sempre che la temperatura scenda sotto zero. Nel frattempo a San Martino non tutti i collegamenti ieri erano assicurati, ma i turisti sono arrivati anche se sulle seggiovie (e nei parcheggi) non ci sono le code a cui gli impiantisti sono abituati. Non era un appello rivolto solo a turisti e giornalisti, Dellai infatti ha parlato anche ai trentini: «Bisogna dimostrare di voler bene allo sci e alle nostre montagne».

Per dare il buon esempio quella di ieri era la sua quarta sciata dopo alcune brevi discese a Campiglio, sull’Alpe Cermis e a Pampeago: casco allacciato in testa, giacca a vento verde del corpo forestale, poche curve, una sicurezza che molti gli invidiano (considerati i cinquant’anni e soprattutto il fatto che ha messo gli sci per la prima volta sette anni fa), le parole pronunciate più volte da Dellai sulle piste di San Martino sono state “dai che nen”. Lui avanti, il comandante Romano Masè dietro con gli altri forestali, senza nemmeno il tempo di allacciare gli scarponi. La neve c’è. E non perché l’ha detto il presidente. E come sanno bene impiantisti e albergatori i conti si fanno a fine stagione.













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