Dellai: "Comunità, sanzioni a chi le denigra"

Il governatore all'attacco dei dipendenti pubblici: basta bugie sui servizi di welfare


Alessandro Maranesi


TRENTO. «Al prossimo dipendente pubblico che andrà in giro affermando che con la riforma delle Comunità di Valle non verranno più erogati servizi di welfare chiederò personalmente l'applicazione di sanzioni disciplinari». Parole durissime pronunciate ieri dal presidente della Provincia Lorenzo Dellai, a conclusione della terza e ultima giornata della Festa del volontariato trentino.
Dellai subito dopo rincara la dose: «Soprattutto in giro per le Comunità ci sono operatori pubblici che sparlano di blocchi dei servizi sociali a partire da luglio: si tratta di autentiche bugie, noi non abbasseremo mai il livello che oggi garantiamo», continua il governatore.
Dellai racconta poi che nelle vallate girano voci di blocchi del trasporto dei dializzati e di altri limitazioni ai servizi attualmente a carico della Provincia. «Il compito dei dipendenti pubblici dovrebbe essere quello di risolvere i problemi dei cittadini, visto che sono pagati per fare questo. E lo dovranno fare. Guai se passa l'idea che il cittadino è in funzione dei servizi pubblici e non viceversa».
Parole di fuoco che riaccendono la polemica sulla riforma istituzionale attuata dalla Provincia, nella mattinata di ieri fortemente difesa anche dagli assessori Mauro Gilmozzi ed Ugo Rossi, e che vede il governatore in prima linea a sostegno del progetto delle Comunità. «Per la prima volta in questa Festa del volontariato non si sta discutendo solo della burocrazia, che è in via di decentramento da Trento verso le nuove istituzioni locali, ma si parla anche dei valori e dei meccanismi in cui si inseriscono i nuovi enti. Che nascono per ricomporre un'idea di interlocuzione e di ricomposizione delle comunità», ha detto il governatore.
Le parole di Dellai non arrivano comunque del tutto disattese: nei giorni scorsi i sindacati avevano infatti dimostrato disappunto per come stesse procedendo la riforma istituzionale che ha mandato in pensione i vecchi Comprensori. A tal punto che venerdì scorso Stefano Galvagni della Uil-Fpl aveva affermato: «I servizi sono stati decentrati in malo modo e funzioneranno peggio. E visto che non sono stati neppure in grado di far associare i Comuni, allora hanno ritenuto di distruggere la Provincia». Aspra di conseguenza la replica di ieri del presidente, che ha risposto ribadendo il decentramento dal primo luglio dei servizi legati e ricordando che, per gli eventuali problemi, spetta a chi riceve uno stipendio impegnarsi per risolverli. Dellai insomma ha voluto anche smentire l'idea di una scarsa trasparenza, lanciata dai rappresentanti dei lavoratori di Cgil e Uil, e di un'approssimazione nelle modalità attraverso cui la "delocalizzazione" dei servizi starebbe per partire.
Del resto, il discorso del governatore sotto l'afoso tendone di piazza Fiera era già partito all'attacco: «Quello del volontariato non è un settore come gli altri: gli enti a cui chiediamo di fare qualcosa lo devono fare bene, in un atteggiamento di reciproca responsabilità tra noi e loro. Questo non significa che la politica subappalta servizi, ma che risponde alle esigenze della società».
La conferma che nel disegno politico del presidente della Provincia il terzo settore abbia da sempre un ruolo fondamentale si è avuta del resto anche ieri. All'inizio del suo intervento, infatti, Dellai ha citato nientemeno che il primo ministro inglese David Cameron. Riprendendo le parole del leader britannico, il governatore ha avvertito: «Il tempo del dominio della pubblica amministrazione è finito, quello del libero mercato anche. Questo è il tempo della società». Chissà se di queste parole dovranno avere ora più paura i dipendenti provinciali «bugiardi» o quelli sudditi di sua Maestà.

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