Così la Provincia «salva» la Campana

Contributo straordinario di 2 milioni e 280 mila euro per farla rientrare dai debiti che la stanno strangolando



ROVERETO. La Campana dei Caduti è strangolata dai debiti. Tanto che la sua irrinunciabile funzione sui temi della pace e della fratellanza tra i popoli potrebbe esserne limitata se non del tutto compromessa. Con queste motivazioni la giunta provinciale ha deciso di sostenere il piano di rientro dalle esposizioni bancarie già concordato dalla Fondazione con gli istituti di credito interessati. E lo fa mettendo mano al portafoglio: con un conferimento straordinario di due milioni e 280 mila euro.

Non è un sostegno indolore per l’istituzione roveretana. La delibera che assegna il contributo straordinario viaggia assieme ad una serie di direttive sulla gestione dal punto di vista amministrativo che sono condizione dirimente per la concessione dell’aiuto. Per essere chiari, la Provincia pretende una gestione oculata e ancorata rigidamente alle risorse effettivamente disponibili, ad evitare che ulteriori indebitamenti (magari dovuti alla revoca di impegni presi o, peggio, alla mancata copertura nei tempi fissati di progetti già approvati: cose purtroppo già viste in questi ultimi anni a Miravalle) vanifichino lo sforzo oggettivamente importante che si sta compiendo per strappare la Campana dalla palude. E non basta una assunzione di impegni: la decisione della Provincia è stata adottata in occasione della seduta del 14 marzo e a partire da quella data la Fondazione Campana dei caduti ha avuto 15 giorni di tempo per presentare una relazione dei revisori dei conti che certifichi l’adeguatezza del bilancio previsionale rispetto ai criteri di «sana» gestione che le vengono imposti. Non è certamente un commissariamento, ma pare chiaro che non sia nemmeno una apertura di credito sulla fiducia.

A richiedere l’intervento di salvataggio della Campana è stato lo stesso reggente. Che il 5 marzo scorso ha presentato alla giunta provinciale lo schema di un piano di rientro dalle esposizioni bancarie impostato su cinque anni, da oggi al 2017 compreso. Assieme al bilancio pluriennale. I due documenti sono stati giudicati compatibili all’analisi della provincia, che ha quindi deciso di sostenere il progetto.

La cifra è notevole, appunto. Già quest’anno 550 mila euro, che diventeranno 460 mila nel 2014, 2015 e 2016 e 350 mila nel 2017. La somma fa appunto 2 milioni e 280 mila euro, già messi a bilancio dalla Provincia.

Anche nell’attuazione, il piano di finanziamenti dovrà seguire una serie di adempimenti burocratici. La Fondazione Campana dei Caduti otterrà i soldi solo dopo avere presentato documentazione sui fabbisogni di cassa relativi al piano di rientro dai debiti. A chiarire ulteriormente il concetto, la delibera lo fissa anche esplicitamente: «Il conferimento è finalizzato al miglioramento della situazione patrimoniale e finanziaria della Fondazione Opera Campana dei Caduti pertanto non potrà essere utilizzato per nuovi investimenti o incrementi di attività».

Secondo la giunta provinciale allentato il peso finanziario dei debiti (ratei e interessi) la Campana sarà in grado di continuare la propria azione culturale e sociale con gli ordinari finanziamenti, sugli specifici progetti, che comunque la Provincia continuerà ad elargire e con le altre fonti di finanziamento di cui gode. La gestione corrente sarebbe insomma «sana», ma troppo appesantita dai debiti del passato. (l.m)

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