Cia, intervento record in Consiglio: 98 minuti

Più di una partita. Chi esce dall'aula, chi si sfoga su Facebook


Chiara Bert


TRENTO. Il tempo di una partita di calcio. Più lungo di un film. 98 minuti di intervento sono un'eternità. Provateci voi, in consiglio comunale, incollati al banco, ad ascoltare un consigliere (uno solo) per più di un'ora. È quello che a palazzo Thun accade regolarmente durante il dibattito sul bilancio. Del resto il regolamento dà diritto a due ore e in passato c'è chi le ha utilizzate tutte.

Il record di questa tornata, finora, spetta a Claudio Cia (Civica), che giovedì sera ha parlato per 98 minuti. Più di Vittorio Bridi (Lega), che si è fermato a 80, e più di Giorgio Manuali (Insieme per Trento), che si è limitato a un'ora di intervento. Interventi omnibus, in cui c'è spazio per tutto, si parte dalla relazione del sindaco e poi si viviseziona la manovra, dalle ciclabili alla Galleria Civica, dall'Imu alle Farmacie comunali. Bridi ci ha infilato perfino il suo sconcerto per aver scoperto che al cimitero c'è uno spazio per i morti islamici.

Gli «show» consiliari vanno in onda su Trentino Tv, in replica sul canale secondario il sabato e la domenica. In molti si chiedono chi siano i masochisti che si sintonizzano, se i primi ad annoiarsi a morte sono gli stessi consiglieri.

Vanni Scalfi (Pd) l'altra sera durante il discorso di Cia si è sfogato su Facebook: «Ma posso stare un'ora e mezza ad ascoltare un consigliere sul bilancio?», e ha incassato attestati di solidarietà da colleghi e non solo. Altri consiglieri avevano traslocato fuori dall'aula per parlare d'altro. Chi resta al suo posto scambia battute con il vicino di banco, scrive sms, chi è fortunato si diletta con l'iPad.

In tre sedute finora dedicate al bilancio, 10 ore e mezza, gli interventi sono stati 15. Si ricomincia martedì e c'è già una lista di consiglieri prenotati, alcuni dei quali hanno anticipato che non saranno «brevi». Domani il presidente Renato Pegoretti ha convocato i capigruppo per decidere il da farsi: la proposta sarà di allungare le sedute e di andare ad oltranza, giovedì o più probabilmente venerdì. A 8 mila euro a seduta (tra gettoni e macchina oranizzativa) si arriverà a 56 mila euro.

Scontato poi che anche quest'anno servirà un accordo per trattare dopo l'approvazione del bilancio la cinquantina di ordini del giorno collegati. Quindi altre sedute. E altri denari. Costi della democrazia, certo, ma forse la democrazia non perderebbe valore se gli interventi durassero meno e fossero ascoltati di più.  Ps: Di un argomento i capigruppo hanno deciso che durante il dibattito sul bilancio non si può parlare: i costi della politica. Per quelli ci sarà tempo, beninteso dopo aver smaltito gli ordini del giorno.













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