Boom di denunce contro gli evasori

Telefonate e lettere alla Guardia di Finanza. Meno controlli, ma più risultati


Chiara Bert


TRENTO. I trentini denunciano, sempre di più, gli evasori. Telefonate e lettere circostanziate alla Guardia di finanza. Un fenomeno nuovo, che dimostra un'insofferenza crescente verso i «furbi» che non pagano le tasse. Negli ultimi due anni i controlli sono calati di oltre il 20% ma sono diventati più selettivi e hanno smascherato evasori totali (il 40% in più) e moltissimi lavoratori in nero. Se il blitz delle Fiamme Gialle a Cortina ha messo paura alle località turistiche trentine, e il presidente dell'Apt di Campiglio lo bolla come «terrorismo psicologico che criminalizza la gente», tanti trentini non sembrano pensarla così. Anzi, i cittadini segnalano sempre di più i potenziali evasori fiscali.

Lo dice il comandante regionale della Guardia di Finanza, il generale Francesco Attardi: «È un fenomeno nuovo che in Trentino è particolarmente forte. Ci arrivano telefonate e lettere. A volte sono firmate, altre anonime. Spesso sono segnalazioni circostanziate». Alle Fiamme Gialle vengono segnalati nomi e cognomi, negozi ed esercizi che non rilasciano lo scontrino, proprietà, numeri di targa. «Il segno che è aumentata la sensibilità nei confronti dell'evasione fiscale», spiega Attardi. «La crisi economica ha avuto il suo peso, l'aumento delle tasse imposto dalle ultime manovre nazionali di emergenza ha convinto una fetta sempre più ampia di popolazione che se pagassimo tutti le tasse, pagheremmo meno». E dunque che vale la pena aiutare chi dà la caccia agli evasori.

Una caccia che, assicura il comandante della Finanza, è già massiccia. «La nostra è un'azione quotidiana, attenta e riservata. Non abbiamo bisogno delle operazioni eclatanti come quella di qualche giorno fa a Cortina. Anche noi facciamo controlli di massa, concentrati in un solo giorno in alcune località specifiche, su scontrini e ricevute fiscali, ma non lo pubblicizziamo. Si possono ottenere gli stessi risultati, anzi anche maggiori». Per questo Attardi si dice stupito delle dichiarazioni del presidente dell'Apt Marco Masè sui timori che il blitz di Cortina si ripeta a Campiglio: «Le operazioni mediatiche non ci appartengono - ribadisce il comandante - nell'ultimo anno abbiamo fatto almeno una decina di controlli fiscali agli alberghi delle località di montagna, senza clamore».

La settimana prossima la Guardia di Finanza presenterà i dati completi sull'attività anti-evasione del 2011 e le linee per il 2012. Ma qualche numero Attardi lo anticipa: «I controlli e le verifiche fiscali negli ultimi due anni sono diminuiti di oltre il 20%, anche a seguito delle proteste del mondo politico contro un'eccessiva pressione del Fisco, ma hanno prodotto ugualmente risultati maggiori. Diciamo che si è sparato meno nel mucchio, privilegiando i controlli selettivi e la qualità. Questo ci ha permesso di scoprire un numero di evasori totali, completamente sconosciuti al fisco, che è aumentato del 35-40% rispetto al 2010. Un altro fenomeno che preoccupa è quello del lavoro nero. I numeri ci mettono tra i primi in Italia pur essendo il Trentino Alto Adige una piccola regione. È un segnale preoccupante che ci deve far tenere alto il livello di guardia».













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