Bar e ristoranti, è già rivolta contro il «porta a porta»

Wilma Tomasi: «Raccolgono i bidoni nell’ora dell’aperitivo». Cuel: «Dovrebbero ritirare l’organico ogni giorno»


di Paolo Piffer


TRENTO. La raccolta differenziata dei rifiuti in piazza Duomo e dintorni, spicchio del più ampio centro storico dove il porta a porta ha preso avvio da poco, non è certo partita sotto i migliori auspici. Sta facendo rumore, e non proprio per nulla. Baristi e ristoratori sono infatti furibondi con il Comune per gli orari stabiliti per il passaggio dei mezzi di Dolomiti Energia. Vilma Tomasi del bar Duomo 34 precisa. “Mica che siamo contro la raccolta differenziata - dice - Va bene, ci mancherebbe. E' una decisione ormai ineludibile, una scelta di civiltà, che però ha bisogno di essere tarata”. Poi attacca. “Durante quasi tutta la settimana - afferma - i camioncini passano tra le 11,30 e mezzogiorno, se non dopo. Ora, io mi chiedo, è mai possibile che non si sappia, e ci vorrebbe poco, che a quell'ora, tantopiù in piazza Duomo, salotto cittadino, siedono al bar in molti, tra trentini e turisti, a bersi l'aperitivo? E io sono qui che devo tenermi fuori dal locale una serie di bidoni e vedermi arrivare Dolomiti Energia all'ora di punta. Con relativi rumori e via vai di mezzi. Non è che sia un bello spettacolo, sinceramente. Come me, anche gli altri baristi della piazza sono assai critici. Penso che tutti i rifiuti debbano essere portati via la mattina presto, prima delle 9”. Vilma Tomasi invita a dare un'occhiata anche al vicino vicolo Benassuti. In effetti, come afferma la barista, “se non è un letamaio poco ci manca”. Confluiscono qui cartoni e bidoncini dell'organico dei locali che delimitano il vicolo. Il porta rifiuti d'ordinanza straborda. Carte e cartacce “danzano” portate dalla fredda brezza autunnale. Sul retro, in piazza Verzeri, dove c'è l'istituto Sacro Cuore, il gestore del ristorante “Ai Vicoli”, Daniel Cuel, ha il suo mazzo di doglianze. “Mi hanno detto che devo tenere i vari bidoni dei rifiuti giù di sotto, in cantina - sottolinea - Il problema è che l'odore dell'organico, pensi ai resti del tanto pesce che cuciniamo, mica si ferma ai piani bassi. Con il risultato che in sala rischio , a volte è successo, di ritrovarmi del “profumo” indesiderato, diciamo così. E adesso fa freddo. Non oso immaginare cosa potrà succedere d'estate. Quindi, o vengono a ritirare l'organico ogni giorno, oppure, come ho fatto, il bidone lo metto nel vicolo. E dovrei pure realizzarci sopra una tettoia, pagandomela. La mia proposta è che sia realizzata un'isola ecologica qui davanti, nella piazzetta. Sarebbe tutto più semplice. E che ci vengano incontro con la bolletta. Per lo smaltimento, ogni sei mesi sono 1800 euro, non mi sembra poco”. Ritornati in piazza Duomo, scappa l'occhio al suo centro. Tra la fontana, palazzo Pretorio e il Duomo, fanno brutta mostra di sé un paio di casette in legno, stile alpino doc, fuori contesto, per esser buoni. Il tutto transennato, neanche si trattasse di delimitare un cratere, un improvvisa voragine apertasi in strada. Trattasi, come recita l'apposito cartello comunale, dell'iniziativa “Trento città del Natale”. Che, con altrettanta evidenza, aprirà le porte prossimamente. Costo dell'allestimento: 15mila euro. Tra lo splendido romanico del Duomo, la Torre Civica, le case affrescate e il Nettuno. Come dire, gioielli con vista su “piccole cose di pessimo gusto”.













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