FRASSILONGO. San Romedio con il suo orso può vantare una sola parrocchia in tutto il Trentino. Si tratta di quella piccolissima di Roveda, frazione del Comune di Frassilongo, a 3 chilometri dalla sede municipale ed è una delle 7 in valle di Mocheni. E per i pochi suoi abitanti, domenica scorsa è stata festa per la celebrazione del patrono con gli alpini ad adoperarsi affinché la giornata potesse riuscire per il meglio.

Così, sul ristretto sagrato della chiesa hanno allestito un gazebo per la distribuzione di bevande calde e di torte preparate dalle casalinghe di Roveda, posta lungo la strada per Kamauz. Don Daniele Laghi ha celebrato la messa cui è seguito il bacio della reliquia e per l’occasione, agli abitanti di Roveda si sono aggiunti anche dei centri vicini, Frassilongo innanzitutto, ma anche appunto Kamauz e mocheni confinanti. Con loro anche il sindaco Bruno Groff. E il fatto che Roveda sia l’unica parrocchia trentina dedicata a San Romedio, è stato argomento del dire di don Laghi: sottolineandone la figura di eremita risalente al IV secolo, ne ha anche ricordato le origini (era nato da famiglia nobile nelle vicinanze di Innsbruck), aggiungendo poi che lasciò tutto per ritirarsi sul monte di Sanzeno in valle di Non. Fu ammesso al culto pubblico poco più di un secolo fa. Terminato il rito religioso, si è svolto il tradizionale bacio della reliquia. Ma insieme a San Romedio (la ricorrenza cade il 15 gennaio), don Laghi ha anche ricordato Sant’Antonio abate (si celebra il 17 gennaio) patrono degli agricoltori e, riscoprendo un’antica tradizione particolarmente diffusa ne mondo agricolo, ha provveduto alla benedizione del sale (utilizzato dai contadini per gli animali) e alla successiva distribuzione ai fedeli di un sacchettino di sale benedetto. (r.g.)