Autobus, in Trentino gli autisti pronti allo sciopero

Malumori per la legge che obbliga a far salire solo dalla porta davanti


Jacopo Tomasi


TRENTO. La legge anti-portoghesi, che prevede l'obbligo di salire sugli autobus urbani solo dalla porta davanti (dopo le 20 e nei giorni festivi), sta creando forti malumori tra gli autisti di Trentino Trasporti. Tanto che i sindacati di categoria, compatti e agguerriti, hanno già bloccato gli straordinari e annunciato uno sciopero di 4 ore per il 27 maggio se non sarà modificato il provvedimento. La novità era stata annunciata dall'assessore Alberto Pacher all'inizio di aprile. Una sperimentazione per combattere i viaggiatori non paganti, che in Trentino sono circa il 3,5%. Secondo la Provincia, infatti, salendo dalla porta anteriore i portoghesi devono inevitabilmente passare sotto lo sguardo vigile dell'autista e questo sarebbe un deterrente per chi non vuol pagare. Non sono dello stesso avviso i sindacati di categoria, che ieri hanno organizzato tre assemblee tra Trento e Rovereto e parlano di "provvedimento calato dall'alto" e contestano con forza la novità introdotta da qualche giorno. «In questo modo - spiega Antonio Beccati, segretario della Filt Cgil - non si risolve di certo il problema dei portoghesi. Il fatto che debbano entrare dalla porta anteriore, davanti all'autista, non basta per convincerli a pagare il biglietto, anche perché l'autista non può né farli scendere né vendere un titolo di viaggio. Questa legge - continua - non è applicabile e va modificata. Così com'è rischia solamente di creare disagi agli autisti, che devono improvvisarsi controllori e pubblici ufficiali, e all'utenza, perché se il conducente deve stare attento a tutte queste cose, accumulerà ritardi inevitabili durante il percorso». Sulla stessa lunghezza d'onda Valerio Brol (Fit Cisl): «Il compito di un autista è quello di offrire un buon servizio pubblico rispettando gli orari per quanto possibile. Questa legge rischia invece di peggiorare il servizio di trasporto pubblico urbano. Invece di queste cose per diminuire il numero di portoghesi bisognerebbe avviare una campagna di sensibilizzazione che abitui la gente ad un uso civile del mezzo pubblico». I sindacati sono pronti allo sciopero il 27 maggio prossimo se non saranno convocati ed ascoltati per mettere mano al provvedimento. Il timore è anche quello che questa norma possa creare rischi per l'incolumità degli autisti. «Soprattutto nelle ore serali - spiegano i sindacalisti di Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Orsa - c'è un'utenza piuttosto particolare su alcune linee e non vorremmo che qualcuno che sale senza biglietto possa reagire in modo violento nei confronti del conducente che chiede spiegazioni». Ma allora quale può essere la soluzione ai portoghesi? «Per fare in modo che tutti paghino il biglietto - concludono Becatti e Brol - è importante che siano diffuse macchinette automatiche che stampano biglietti nelle varie fermate della città assieme ad un'intensificazione dei controlli».

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