Anfiteatro coperto, asta deserta a Lavis

Nessuna impresa disponibile: l'intervento rischia di saltare


Adriano Mattioli


LAVIS. L'asta relativa ai lavori di copertura dell'anfiteatro al parco urbano di Lavis è andata deserta e l'opera slitta necessariamente nel tempo. Motivo dell'insuccesso: i prezzi che gli eventuali concorrenti hanno ritenuto troppo bassi, di qui la decisione di non concorrere.

I lavori avrebbero dovuto iniziare ancora durante questi mesi per concludersi in autunno, così probabilmente non sarà. Per l'intervento la Pat aveva stabilito un contributo di 555 mila euro sulla spesa totale di 601 mila euro prevista dal progetto, rimaneva pertanto a carico dell'amministrazione comunale la somma di circa 50.000 euro. L'elaborato prevede una copertura totale pari a 900 metri quadrati, 290 sarebbe da realizzare con tenda fissa il rimanente, pari a 610 metri quadrati, mobile.

«Ora - afferma l'assessore Bruno Franch - cercheremo di vedere il da farsi incontrando il progettista e qualche imprenditore per arrivare, se possibile, ad un affidamento dei lavori a trattativa privata. Tuttavia in questo momento - osserva l'assessore - il Comune non può spendere più di quanto ha previsto, vi sono infatti altre opere di cui c'è assoluta necessità a Lavis e la copertura dell'anfiteatro rimane all'ultimo posto della scaletta».

«In tempi di vacche magre - spiega il capogruppo di Unione per Lavis, Antonio Moser - è necessario investire in modo diverso. I teli previsti dovrebbero essere continuamente controllati per evitare atti di vandalismo non nuovi nella zona. I soldi devono pertanto essere spesi in altri campi, vedi ad esempio per la scuola e la piscina che a Lavis attualmente non c'è». Il capogruppo osserva infine che l'amministrazione non fa nulla di cui c'è assoluta necessità. E cita ad esempio i parcheggi.

Ma anche Franco Castellan consigliere di Vivilavis Lista Civica non è entusiasta dell'opera: «Il sistema mobile è molto sofisticato e richiede costi alti di manutenzione che deve essere costante, sarebbe eventualmente da privilegiare una copertura fissa che richiederebbe meno spese». Perplessità pertanto anche per Castellan non solo per i costi dell'opera, ma anche per la delicatezza dell'impianto. Certo che la copertura sarebbe cosa utile perché permetterebbe di effettuare qualsiasi tipo di spettacolo senza correre il rischio pioggia e conseguente sospensione.













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