Andalo: niente legionella nell’acquedotto 

La conferma è arrivata dalle analisi dell’Azienda sanitaria, chieste dal sindaco dopo la morte di due anziani turisti



TRENTO. Nessuna presenza di legionella nell’acqua dell’acquedotto pubblico del comune di Andalo: questi gli esiti delle analisi effettuate sui campioni prelevati nel corso dei controlli effettuati in seguito alla segnalazione dei casi di legionella del mese scorso.

I casi. Due i turisti morti dopo aver contratto il batterio mentre erano in vacanza sull’altopiano della Paganella. Un milanese di 82 anni aveva alloggiato presso una casa vacanze del paese; dopo essere stato colpito dal batterio, l’uomo era deceduto all’ospedale di Trento. Un secondo turista, ospite di un’ altra struttura, dopo il ricovero a Cles, era stato dimesso. Il secondo decesso per legionella verificatosi in agosto in Trentino è quello di una turista di 82 anni, morta dopo ferragosto. Aveva soggiornato presso un albergo. Altri 9 casi di legionella erano stati registrati sull’altopiano della Paganella.

La Procura di Trento aveva aperto un fascicolo senza indagati né ipotesi di reato: intende fare chiarezza ed accertare se vi siano o meno eventuali responsabilità. Indagano i Nas.

L’Azienda provinciale per i servizi sanitari, in risposta ai dubbi sollevati da molti cittadini circa la potabilità dell’acqua del comune di Andalo evidenzia anche che non esiste alcun rischio di contrarre il batterio bevendola perché la legionella non si trasmette per via orale ma per via respiratoria.

La legionella è una malattia causata da un batterio presente negli ambienti acquatici naturali e artificiali, che viene normalmente contratta per via respiratoria mediante inalazione di goccioline o aerosol. La malattia non si trasmette per via alimentare, bevendo acqua potabile, né attraverso contagio interumano. Il rischio di malattia è principalmente legato alla suscettibilità individuale: fattori predisponenti sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche o l’immunodeficienza.

Le principali misure di prevenzione da adottare per prevenire il prolificare del batterio sono quelle di tenere la temperatura dell’acqua in caldaia almeno tra i 60 e 70 °C; far scorrere a inizio giornata l’acqua calda non miscelata per almeno 2-3 minuti, in particolare nel caso in cui l’impianto sia rimasto inutilizzato per molti giorni; accertarsi che la temperatura dell’acqua calda in uscita dal rubinetto sia tra i 50 e 60 °C; mantenere sempre puliti e liberi da ogni incrostazione i terminali delle docce e dei rubinetti.

Per informare la cittadinanza sulla malattia e sulle misure di prevenzione utili a ridurre il rischio il Sindaco di Andalo ha promosso, in collaborazione con il personale medico e tecnico del Dipartimento di prevenzione dell’Apss, un incontro pubblico che si terrà martedì 18 settembre, alle ore 20.30, nella Sala Cinema di Andalo. Nello stesso giorno è inoltre previsto un incontro con i gestori di strutture ricettive sulle misure da attuare per ridurre il rischio di malattia nelle strutture turistiche. Le misure sono note (ed oggetto di corsi) a molti gestori.













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