Alpini e schützen onorano i 2 caduti di Cima Crozzon

Tumulati a Bondo i corpi dei soldati della Grande Guerra ritrovati in Val di Genova Il cappellano militare: «Siamo tutti cittadini europei, ma soprattutto figli di Dio»


di Aldo Pasquazzo


BONDO. La comunità di Bondo è custode del cimitero monumentale nel quale sono stati ieri aggiunte, alle circa 700 lapidi già esistenti, i resti di altri due soldati rinvenuti, negli ultimi due anni, sulla Cima Crozzon di Lares in val di Genova a quota 3.304. Alla cerimonia erano presenti diverse compagnie di schützen con il comandante Paolo Dalprà, rappresentanze di kaiserschützen, kaiserjager, uomini della Croce Nera Austriaca, ma anche alpini, fanti e le bande musicali di Roncone e Bòhmische Judicarien. Tra le tante uniformi c’era ne una in particolare. Ad indossarla un bambino di appena dieci anni. Si chiama Matteo ed è venuto da Borgo con il nonno, pure lui vestito allo stesso modo, Pierantonio Dall’Oglio.

Il consigliere nazionale dei fanti Leonardo Santariello nel suo intervento ha detto: «Abbiamo acquisito una nuova patria che si chiama con un nome solo, abbiamo una sola e nuova bandiera che ci accompagna e sono altrettanto sicuro che quando due soldati, di fronti opposti sia esso italiano o austriaco e che si sono ritrovati dopo la morte terrena, avranno pronunciato con forza e a voce alta, uno rivolto all’altro, e con le mani tese in segno di pace: riposa fratello».

Dopo ritrovo e allineamento la sfilata verso la chiesa dove la corale di Santa Barnaba ha accompagnato la funzione. Su l’altare, dislocato lungo la pensilina esterna, il parroco dei don Celestino Riz e il cappellano militare don Daniele Ambrosini, ambedue con paramenti verdi, concelebrano la messa. E’ toccato a quest’ultimo pronunciare l’omelia. Il sacerdote ha parlato di «obbedienza e fratellanza» attribuendo ai tanti caduti «la fedeltà alla propria Nazione». Poi ancora: «Siamo tutti cittadini europei ma soprattutto siamo figli di Dio».

Presenti anche i parlamentari Franco Panizza e il sottosegretario agli affari generali Walter Ferrazza, i sindaci di Praso, Daone, Cimego e Bondo i rappresentanti della polizia locale del Chiese e i comandanti di stazione dei carabinieri di Tione e Storo.

Conclusa la solenne funzione il corteo si è ricompattato per risalire al vicino cimitero Austro Ungarico dove è avvenuta la tumulazione delle due salme. A concludere la cerimonia la salva delle Compagnie d’onore Rendena & Roncone affiancate dall’Artiglieria storica di Strigno e Valle di Ledro.

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