Trento

Alla guida con un chilo di «coca» tra le gambe

Luca Casagrande, 22 anni di Pergine, la teneva in un sacchetto del pane È stato arrestato assieme a Giulia Maireg dai carabinieri di Mattarello


di Luca Marognoli


TRENTO. Tra le gambe, in un sacchetto del pane appoggiato alla base del sedile del conducente. Dove di solito si infila la spesa, quando si va di fretta. All’interno non spaccatine, ma sette “panetti”: un chilo e 47 grammi di cocaina pura, quanto basta - secondo i carabinieri - per confezionale 4 mila dosi, per un valore al dettaglio di 400 mila euro.

Che la materia prima fosse farina bianca sì, ma non proprio di tipo “00” sembra quasi avere lasciato indifferente Luca Casagrande, 22 anni, di Pergine, intercettato la sera di Ferragosto dai carabinieri di Mattarello sulla vecchia statale che attraversa il paese, a Trento sud. Al suo fianco un’altra giovane, Giulia Maireg, di un anno più vecchia.

All’alt dei militari il perginese non si è fermato: ha proseguito la marcia e con la sua utilitaria si è inserito nel traffico di veicoli che dalla periferia procedevano verso la città. La pattuglia si è messa all’inseguimento in maniera discreta e, senza troppe difficoltà, ha affiancato e fermato la vettura in via Edmund Mach, la strada che dalla rotatoria del Mc Donald’s sale verso Madonna Bianca. Casagrande non ha opposto resistenza, anzi: alla richiesta se avesse qualcosa da nascondere, ha preso il sacchetto e lo ha consegnato nelle mani dei militari. Forse rassegnato, anche se piuttosto contrariato - dicono i militari - per l’“imprevisto”.

È stato poi Zeus, l’ormai celebre cane antiroga del nucleo cinofilo dei carabinieri di Laives, che si trovavano non lontano per svolgere i controlli anticrimine ferragostani, a confermare con il suo fiuto che il sacchetto non conteneva prodotti da forno.

I carabinieri hanno perquisito la coppia e, in seguito, l’abitazione di residenza, dove hanno trovato conferma dell’attività di spaccio: in cucina c’era un “grinder”, un macinino di metallo usato per sminuzzare la droga da poi tagliare con altre sostanze, e un bilancino elettronico di precisione. In casa sono spuntate poi anche due dosi di hashish e una di eroina.

Luca Casagrande e Giulia Maireg sono stati attestati, ma il primo è finito al carcere di Spini di Gardolo e la seconda ai domiciliari. L’ipotesi di reato è di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane era già noto alle forze dell’ordine: due anni fa i carabinieri erano andati a casa sua, dove era a sua volta ai domiciliari per spaccio, per portarlo in carcere, e avevano trovato una ventina di grammi fra hashish e cocaina oltre a compresse di sostanze medicinali stupefacenti. Sembra che la casa di Pergine fosse al centro di un continuo viavai di tossicodipendenti a caccia della dose giornaliera.

Questa volta il quantitativo fa però pensare a un “giro” ben più importante. Seppure già conosciuto come consumatore e già tratto in arresto per reati dello stesso genere, Casagrande non poteva essere considerato - almeno fino a ieri - un narcotrafficante. Dove fosse diretto la sera di Ferragosto con tutta quella “roba” tra le gambe non è noto. Si può presumere che servisse per rifornire le piazze delle stazioni turistiche trentine e, forse, altoatesine. È possibile che il giovane e la ragazza che lo accompagnava si fossero prestati come corrieri, in cambio magari di qualche dose o di denaro. Ipotesi che starà alla magistratura cercare di suffragare con delle prove utili per risalire a nuove pedine nella catena dello spaccio su scala provinciale.

Il gip Marco La Ganga terrà oggi l’interrogatorio di convalida della coppia, che sarà sentita naturalmente in due udienze distinte e senza concedere la possibilità di contatti fra i due. Del fatto è stato informato il sostituto procuratore di turno, Pasquale Profiti.

Ieri mattina l’operazione è stata illustrata nel corso di una conferenza stampa alla quale hanno partecipato anche il comandante provinciale, Maurizio Graziano, assieme a quelli del reparto operativo Giovanni Cuccurullo, del nucleo radiomobile Fiorella Pozzebon e della stazione di Mattarello Antonio La Rosa.

Il doppio arresto e il sequestro della droga sono stati eseguiti nel corso di un’attività di controllo della circolazione stradale a largo raggio, rafforzato in occasione del Ferragosto. È possibile che i due giovani fermati volessero approfittare del traffico stradale del ponte per mescolarsi alle migliaia di veicoli che circolano sulle strade della provincia, sperando di portare a termine indisturbati la loro “missione”. Senza fare i conti con l’apparato di controlli rientranti nel piano predisposto dal comando provinciale dei carabinieri. Un “filtro” dalle maglie sottili, che ha trattenuto anche la polvere bianca.

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