Ad Albiano il rock è musica divina

L'11 febbraio la messa con i brani metal eseguiti dalla band High Voltage


Katja Casagranda


ALBIANO. "Cantate al Signore un canto nuovo" (Salmi 33,3) è l'invito con cui ad Albiano si sta per celebrare la prima messa rock a livello provinciale e regionale. La messa verrà celebrata nella chiesa di Albiano sabato 11 febbraio, officiata da don Stefano, il parroco della parrocchia in Val di Cembra, la musica è affidata alla storica rock band High Voltage, che per l'occasione sarà affiancata da una task force di musicisti, cantori e tecnici, nonché appassionati che da tre mesi lavorano a pieno ritmo al progetto.

L'ambizioso progetto non è un concerto, né un evento, precisano gli High Voltage, ma una messa a pieno titolo, in cui i canti sono al ritmo rock, scelti nel repertorio degli Stryper e particolarmente dall'album di Michael Sweet, leader della band heavy metal americana, un album che contiene sonorità più pacate e liriche ispirate, se non addirittura contenenti passi della Bibbia.

Eppure, nel giro di pochi giorni dall'annuncio ufficiale sul web della band del proprio progetto, si è scatenato un finimondo a livello nazionale, con blog, siti, social network che discutono su quanto sia o non sia appropriato. "Spesso si tratta di interventi senza cognizione di causa", dicono gli High Voltage, che si augurano che chi mostra tante remore si preoccupasse di chiedere informazioni su cosa veramente sta alla base del progetto e di cosa si sta parlando. "Spesso purtroppo - dicono i musicisti della band - si associa alla musica rock, e al metal soprattutto, tutta una serie di luoghi comuni negativi, così come ci si scaglia contro chi tiene i capelli lunghi o veste borchie. Mentre invece non è così".

La Messa Rock, precisano gli High Voltage, è proprio una messa e nasce come tale, perché l'impegno da parte della band e di don Stefano è quella di portare i giovani in chiesa. "Noi vorremmo con la musica attirare i giovani in chiesa - dicono i musicisti - poi don Stefano parlerà loro e vedremo come è andata".

Il progetto nasce circa due anni fa, quando Graziano Odorizzi, batterista e padre fondatore della band con fede rock o meglio ancora AC/DC, in vacanza a Riccione assiste a una messa accompagnata da musica pop rock, eseguita con tutti gli strumenti di una band da una decina di ragazzi. "Era il giorno prima di ferragosto - racconta - ed entrai in chiesa, perché noi High Voltage siamo cristiani praticanti. Mi si aprì un mondo e mi rimase il sogno di poter fare qualcosa di simile nel mio paese, con la mia band e con la musica che amo".

Il passo successivo, dopo aver coinvolto la band nel progetto, fu di parlarne con don Stefano di ritorno da Madrid questa estate. Il sacerdote ne fu subito entusiasta. Don Stefano parla ai giovani e li sa coinvolgere, tanto che in questi giorni è con una ventina di ragazzi in seminario per un'esperienza comunitaria. Ha abbracciato l'idea degli High Voltage e, recatosi in curia con tanto di testi delle canzoni tradotti, stralci di volantini della curia in cui si proclama l'avvicinamento dei giovani alla chiesa anche con linguaggi nuovi e moderni più loro vicini, ha ricevuto la benedizione del vescovo Luigi Bressan. "Non sono un amante del metal - dice don Stefano - ma ho grande simpatia per gli High Voltage. Abbiamo concordato le canzoni, che hanno testi appropriati, e abbiamo la grande ambizione di portare i giovani alla messa, perché questa è una messa".

Dal canto loro, gli High Voltage hanno messo in moto una macchina organizzatrice di tutto rispetto, con oltre una trentina di persone che hanno abbracciato questo sogno e si stanno dando seriamente e con grande impegno da fare per realizzarlo. "Abbiamo coinvolto musicisti e cantanti di tutta la valle, da Caldonazzo, a Pinè, fino a Cembra e Grumes. Si è creato un affiatamento impensato, coinvolgendo giovani e anche figure storiche della musica locale. Da tre mesi proviamo assiduamente e l'altro giorno, quando abbiamo fatto una prova col coro, è stata un'emozione. Un elogio a Nadia Folgheraiter, che ha fatto miracoli".

Le canzoni sono sette, fra cui una "Nothing but the Blood of Jesus", che parte nella versione corale dei frati del 1800 e si riversa nella riscrittura degli Stryper con chitarre distorte. Ad Albiano si sta facendo seriamente e Messa Rock sarà anche un disco e un dvd ricordo. Da Caserta lo hanno già prenotato in parrocchia. "Ora la sfida, oltre a convincere i critici e i detrattori, è con la resa - dicono gli High Voltage - ma Alex Carlin di Gulliver Studio sta studiando il modo di rendere l'acustica nel migliore dei modi, il più adatta al posto e al senso di ciò che abbiamo in mente". Insomma, anche ad Albiano c'è chi è "in missione per conto di Dio", citando The Blues Brothers. E, così, capita che chiudono i pub dove si fa musica, ma si aprono le chiese e, scherzano gli High Voltage, "almeno non abbiamo i costi della Siae... Speriamo".













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