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Acciaieria, vendita saltata in 106 rischiano il posto

Affitto e acquisto stabilimento, Cevitaly ritira l’impegno: oggi vertice a Trento La proprietà: «Valuteremo le alternative per assicurare la continuità aziendale»


di Marika Caumo


BORGO. Acciaieria: si cercano in fretta nuovi investitori. Issad Rebrab, magnate algerino di Cevitaly, ha, infatti, ritirato la manifestazione scritta in cui si impegnava ad affittare e poi acquistare la Leali Steel, proprietaria delle Acciaierie di Borgo e del laminatoio bresciano di Odolo. L'ufficialità si avrà solamente oggi, con la scadenza dei 10 giorni previsti per legge dalla rinuncia. E proprio per questa mattina è convocato un incontro tra i sindacati e la proprietà nella sede di Confindustria a Trento mentre lunedì a Borgo si terrà l'assemblea dei lavoratori. Ora per gli stabilimenti di Borgo e Brescia si aprono due mesi intensi, in attesa di nuovi sviluppi e nuove offerte.

Ieri mattina l'incontro tra il commissario che sta seguendo la procedura di concordato presentato da Leali Steel ed i sindacati. Presenti Luciano Remorini per la Fim Cisl, Manuela Terragnolo per la Fiom Cigl e la Rsu aziendale. «Non ci sono grosse novità rispetto a quanto uscito in questi giorni. Leali Steel aveva presentato un concordato con riserva e Rebrab un offerta vincolante, che ha ritirato. Giovedì 26 gennaio  ci sarà la conferma del ritiro della firma», spiega Remorini.

«L’annuncio ci sorprende molto considerato che le negoziazioni tra il nostro gruppo e Issad Rebrab sono state condotte per diversi mesi e, soprattutto, che il 29 dicembre 2016, Cevitaly ha sottoscritto e inviato a Leali Steel un’offerta vincolante per l’affitto dei rami d’azienda, offerta vincolante che è stata subito depositata presso il Tribunale di Trento per la relativa autorizzazione», ha commentato il presidente di Leali Steel, Karsten Pronk in una nota. Aggiungendo che la società «sta valutando, insieme ai propri advisor finanziari e legali, possibili alternative idonee ad assicurare la continuità aziendale dei due rami d’azienda. Leali perseguirà con vigore Cevitaly in sede legale».

Leali Steel a fine novembre aveva depositato domanda di concordato in bianco con riserva proprio in vista di un accordo con Rebrab, operazione che sarebbe andata in porto attraverso la società veicolo Cevitaly, la holding italiana creata ad hoc per l'operazione Lucchini.

«Ora si apre un mondo che vedremo nei prossimi mesi. Possono esserci nuovi potenziali interessati, nuove offerte. Prima, infatti, c'era una manifestazione scritta di Rebrab, ora non più; il concordato resta in piedi se c'è un offerta», precisa Remorini. Ed i tempi sono stretti: il Tribunale di Trento ha, infatti, concesso all’azienda fino al 4 aprile prossimo per presentare il piano concordatario. A rischio ci sono oltre 200 posti di lavoro: 106 a Borgo e 130 ad Odolo.

Pare che il laminatoio susciti interesse nei gruppi siderurgici italiani, meno l'Acciaieria di Borgo. «Chi è interessato farà la propria offerta: possono arrivare offerte solo per Trento o per Odolo, ma l'indicazione di proprietà e tribunale è di affittare e vendere tutto insieme, altrimenti non sta in piedi il concordato», spiega il delegato Fim.

E sul fronte lavoratori, in cassa integrazione dallo scorso ottobre, aggiunge che verbalmente la proprietà si è impegnata a pagare i prossimi stipendi. «Nell'incontro ad Odolo hanno confermato che gli stipendi di gennaio e febbraio sono garantiti. Dicembre e tredicesima sono arrivati, manca solo quello di novembre. Ma novembre è un credito che è nel concordato, è ante concordato. L'unico modo per sbloccarlo è che Klesch ci metta i soldi e lo riscatti», conclude Remorini.













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