D’Antuono: «Mettete classi nell’edificio dell’Iprase»

Rovereto. «La priorità devono essere i ragazzi e il loro diritto e bisogno di una scuola “normale”. Se si parte da questa convinzione, gli spazi si trovano».Ciro D’Antuono è iperattivo in questi...



Rovereto. «La priorità devono essere i ragazzi e il loro diritto e bisogno di una scuola “normale”. Se si parte da questa convinzione, gli spazi si trovano».

Ciro D’Antuono è iperattivo in questi giorni sui social nel sostenere che volendo Rovereto ha la possibilità di trovare nuove aule da destinare alle scuole per consentire una partenza del prossimo anno scolastico. Qualche esempio? «Il più semplice e significativo per dimensioni è l’edificio oggi destinato all’Iprase: la vecchia scuola elementare di via Tartarotti. Ci sono 12 aule e un’aula magna. Tutt’ora utilizzate e quindi sicuramente a norma. Oggi vengono usate dai docenti per l’aggiornamento: ecco, l’aggiornamento possono farlo a distanza per un anno, lasciando la “presenza” agli scolari. Ma non è l’unico edificio recuperabile: al di là della strada c’è l’ex Tavolare e Catasto, inutilizzato. Ci sono le due aule di via Canstrini giù usate come asilo in tempi recenti. C’è la ex Ludoteca, ristrutturata per il tennis ma che si potrebbe destinare per un anno alle scuole. E ci sono ex scuole nelle periferie, come per esempio quella di Raossi in Vallarsa. Insomma, spazi ce ne sono, purché si sia disposti a destinarli a questo anche con qualche sacrificio per altre funzioni. Ma tutto è meno gravo di far perdere un anno ai ragazzi, specie i più piccoli, con la didattica a distanza».

Anche per il problema del personale in più (più classi significa più docenti) D’Antuono un sugggerimento ce l’ha: utilizzare personale della pubblica amministrazione in comando. «Non vale per tutti - dice - ma ci sono persone che hanno i titoli per poter insegnare. E nel pubblico lo spostamento da un servizio all’altro non è un tabù. Una misura eccezionale per tempi eccezionali,col vantaggio di non costare un euro in più di stipendi».













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