Fedrigoni, il “closing” previsto per aprile 

Al Ministero l’incontro fra i vertici della cartiera e i sindacati. Tancredi: «Ci sono dubbi da sciogliere»



RIVA. Si è tenuto a Roma l’incontro che era in programma al Ministero dello sviluppo economico sulla situazione del gruppo Fedrigoni. Alla riunione erano presenti Manuela Gatta del Ministero, Andrea Adorni in rappresentanza del gruppo, le organizzazioni sindacali nazionali e territoriali di categoria nonché le rsa. L’azienda ha illustrato alcuni aspetti della cessione del gruppo a un fondo americano, Bain Capital, un fondo di natura prettamente finanziaria che comunque ha garantito la propria intenzione a sviluppare oltre che il business anche la componente produttiva. Altro argomento di discussione è arrivato dalla conferma delle difficoltà dell’area marchigiana, in particolare dello stabilimento di Fabriano che produce carta moneta.

Per quanto riguarda la cessione a Bain Capital (che avrebbe l’obiettivo di dare continuità produttiva di business e occupazionale al gruppo), Adorni ha comunicato l’intenzione di calendarizzare degli incontri più serrati nelle prossime settimane, chiarendo che per il momento per la cessione vi è solo un impegno in quanto il “closing” non è ancora stato perfezionato: la chiusura definitiva della trattativa dovrebbe avvenire tra aprile e maggio. Adorni ha confermato che nei prossimi mesi ci dovrebbero essere anche cambiamenti riguardanti la nomina di un nuovo amministratore delegato. Per gli attuali stabilimenti non risultano ancora programmi che possano avere un impatto sull’esistente. Per quanto riguarda l’area marchigiana, Adorni ha confermato che si è dovuto gestire un periodo difficile causato dalla perdita di due commesse importanti che ha causato lo stop di ben tre macchine.

I sindacati hanno chiesto espressamente al Ministero di svolgere un ruolo di garanzia rispetto al mantenimento degli attuali asset occupazionali e industriali; inoltre le organizzazioni sindacali ritengono necessario l’allungamento di un anno delle garanzie sociali previste dalla legge in caso di passaggio al nuovo azionista e hanno chiesto di essere informate tempestivamente dei cambiamenti che potrebbero avvenire nei prossimi incontri a cui vorrebbero partecipare nel rispetto delle responsabilità e dei ruoli.

Dal Ministero si sono presi l’impegno di continuare il monitoraggio e di conoscere, appena saranno insediati o quanto prima, i nuovi soggetti, per analizzare i piani relativi alla prospettiva dell’azienda.

«Sono stati chiesti in maniera unitaria all’azienda e al ministero – spiega anche a nome dei colleghi Alan Tancredi di Uilcom-Uil – degli incontri programmati specifici in cui capire esattamente cosa succederà, per essere aggiornati prontamente. C’è una certa apprensione e ci sono interrogativi sul futuro, dunque legittimamente i lavoratori vogliono informazioni». (m.cass.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.













Scuola & Ricerca

In primo piano