«Chi ha visto Marco ci informi subito» 

Ancora senza esito le ricerche dello studente, l’appello delle forze dell’ordine. Oggi vertice al Commissariato del Governo



RIVA. Le ricerche sono proseguite per buona parte della giornata di ieri, anche se solo con l’ausilio di un drone che dall'alto ha controllato altra superficie quadrata del territorio altogardesano, concentrandosi soprattutto sui rilievi del monte Brione. Dopo tre giorni, dunque, tutta la Busa è stata praticamente setacciata in lungo, in largo e in alto. Ma di Marco Boni neppure una traccia.

Il giovane studente del liceo Maffei è scomparso da Riva venerdì scorso e finora tutti i tentativi di ritrovarlo sono andati a vuoto. «Tutte le possibilità che potevamo esplorare le abbiamo esplorate ma purtroppo senza risultato - è il commento ai microfoni della Rai della Questura di Trento che da ieri mattina affianca il Commissariato di Polizia di Riva nella gestione delle operazioni di ricerca - chiediamo a chiunque abbia visto Marco di segnalare la notizia alla Questura o alle altre forze dell’ordine e diciamo a Marco che se ha avuto qualche problema di farsi vivo con la sua famiglia oppure di rivolgersi alla Polizia».

Dalle ricerche a largo raggio sul campo, che sabato avevano visto impegnati gli uomini del Soccorso alpino di Riva, i vigili del fuoco di Riva e gli agenti del Commissariato di Polizia, si è passati alle ricerche dall’alto con il drone e all’esame dei tabulati del telefono cellulare del sedicenne, che si ipotizza possa essere con lui ma che risulta spento dal pomeriggio di venerdì, quando la madre ha cercato di contattarlo non trovandolo nella casa all’Alboletta.

Ma nessuna delle iniziative di ieri, purtroppo, ha avuto successo: la giornata si è conclusa senza offrire ulteriori elementi utili a rintracciare il giovane studente di Tione scomparso venerdì poche ore dopo il termine di una mattinata di lezioni al liceo classico di Riva.

Il quadro, dunque, si fa sempre più nebuloso ed è per questo che stamattina è convocata una riunione al Commissariato del Governo di Trento per fare il punto della situazione e per capire quali altre iniziative mettere in campo. Vi parteciperanno, oltre al Commissario di Governo, anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e gli uomini dei vigili del fuoco e del Soccorso alpino che hanno preso parte fin da subito alle ricerche del ragazzo. La Procura della Repubblica di Rovereto non è coinvolta nella vicenda anche perché l’auspicio di tutti è che questa brutta storia, che sta tenendo col fiato sospeso tutta la comunità trentina, alla fine si risolva nel migliore dei modi, ovvero con il ritorno di Marco Boni nella sua casa di Tione dove lo aspettano i genitori, il fratellino, gli altri familiari e i tantissimi amici che in questi giorni stanno partecipando attivamente alle ricerche, anche diffondendo la notizia della sua scomparsa su tutti i social, in attesa della segnalazione che metta le forze dell’ordine sulla pista giusta.

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