Palazzo a Prato, un gioiello che vuole tornare a brillare 

Centro storico. Restaurato nel 2007, è da tempo vuoto e in vendita: assieme a palazzo Crivelli è uno dei simboli di via Maier, la “Contrada Taliana” un tempo regno di artigiani e botteghe familiari


ROBERTO GEROLA


Pergine. Non c’è solamente Palazzo Crivelli, in via Maier, in attesa di riprendere vita. Tra gli “splendori” purtroppo vuoti c’è anche il palazzo dei Baroni a Prato, un’altra famiglia nobile (non come i Crivelli) che scrisse molte e importanti pagine di storie locale. Il nome “a Prato” è legato al Convento dei Padri Francescani e la famiglia può vantare nobili, sindaci, capitani giurisdizionali. Il palazzo (per la parte principale) era stato restaurato nel 2007, ma era già vuoto da decenni. Ed è appunto ancora vuoto e in vendita.

L’edificio era conosciuto per il Panificio Brugnara posto al piano terra. Era stato Pio Brugnara ad aprire l’attività (insieme al negozio), nel 1923, per passarlo poi nelle mani del figlio Tullio. L’attività proseguì fino al 1992, anno in cui subentro Bruno Ferretti che la chiuse nel 1998 e trasferirla in via Dolomiti. Rimase solo il negozio di vendita fino all’inizio dei lavori di ristrutturazione.

Il palazzo si fa risalire ai primi del 1500 e rientra nella serie di abitazione che gli altri prelati occuperanno per il Concilio di Trento. Proprio per i suoi contenuti artistici (molti affreschi sono stati restaurati d’intesa con la Sovrintendenza ai beni culturali) sia esterni (si trova sul portone d’ingresso ed è attribuito al Fogolino) che interni. Si trovano anche pregevoli stucchi al soffitto oltre che un arredo particolarmente interessante. Nel corso degli anni non sono mancati gli interventi. Importante fu la sopraelevazione di un piano nel 1804 ed altri (interni) all’inizio del 1900.

Da una quindicina d’anni il palazzo (dentro e fuori, compresi i cortili e gli accessi) è in condizione splendide. Al piano terra, locali per negozi (140 mq), portico, cortile e cantine/avvolti per una metratura complessiva di 110 mq. Al primo e secondo piano: 12 appartamenti da risanare (fino a poco tempo fa affittati) per una metratura abitabile complessiva di 1.000 mq; al terzo piano: intero sottotetto (soffitta al grezzo) di 300 mq.

Palazzo a Prato insieme a Palazzo Crivelli Gentili rappresenta, come si diceva, due “gioielli” di via Maier, la storica Contrada Taliana. Una strada che nei tempi passati era il regno degli artigiani e delle botteghe a conduzione familiare. Le varie attività chiusero con il passare degli anni, soprattutto per l’evoluzione delle necessità: non più carri, botti, chiodi, mobili fatti a mano ed altro. A parte una parrucchiera, un barbiere e un’artigiana orafa, non ci sono altre attività particolari, se non una galleria d’arte. Accanto a Palazzo Crivelli e a Palazzo a Prato, sono due gli altri due edifici in vendita e in attesa di “rivivere”. Tutto il resto è abitato o in attesa di restauri. L’altro problema “eterno” della Contrada Taliana è relativo alla viabilità e ai parcheggi. La strada, senso unico a scendere, rappresenta l’unica via di comunicazione sul lato est della città tra nord e sud e i suoi limiti di utilizzo da parte delle auto fanno sì che la quasi totalità del traffico avvenga su viale degli Alpini.

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