Il sipario si alza per Alessandro Benvenuti 

Domani porta al Comunale “Chi è di scena”. Giovedì la storia del teatro. Sabato tributo ai Pink Floyd


di Gianluca Filippi


PERGINE. Arriva Alessandro Benvenuti al Teatro Comunale di Pergine, insieme alla musica dei Pink Floyd. Poi tanto cinema e anche alla seconda settimana di appuntamenti con la storia del teatro.

Si parte domani con la Stagione del Comune di Pergine e lo spettacolo “Chi è di scena”, scritto e diretto da Alessandro Benvenuti, che è anche tra i protagonisti insieme a Paolo Cioni e Maria Vittoria Argenti. E’ la storia di uno stravagante e chiacchierato uomo di teatro, scomparso dalle scene improvvisamente e apparentemente senza un plausibile motivo da cinque anni, che viene rintracciato per un caso fortuito da un giovane fan. A lui, l'uomo decide di rilasciare un'intervista per spiegare le ragioni della sua scelta e svelare così il mistero che si è creato intorno a questa. In programma alle 20.30.

Proseguono invece gli appunti di storia del teatro, che questa settimana prevede due momenti di incontro. Il primo è in programma giovedì alle 20.30 al Teatro Comunale con “La Commedia e il Melodramma nel Sei e Settecento. Molière e Goldoni. Tra Settecento e Ottocento. Da Alfieri a Manzoni: il Romanticismo”. A cui seguirà, venerdì alle 18 “L'Ottocento. Il teatro borghese. Il Teatro russo e scandinavo. Ibsen. Verso il teatro contemporaneo. Il dissolvimento della ragione: da Pirandello a Beckett”. L’iniziativa è dell’associazione “Amici della storia”. La partecipazione è gratuita, per prenotare è possibile chiamare il numero 335 7636793 o scrivere amicidellastoriapergine@gmail.com.

L’appuntamento al cinema è uno dei più attesi. Venerdì alle 16 e alle 20.45, con replica domenica 4 marzo alle 20, verrà proiettato il film “L'ora più buia” di Joe Wright con Gary Oldman, Kristin Scott Thomas, Lily James, Stephen Dillane, Ronald Pickup. E’ il 1940 in Gran Bretagna durante una stagione cupa dell’Europa, piegata dall'avanzata nazista e dalle mire espansionistiche e folli di Adolf Hitler. Il Belgio è caduto, la Francia è stremata e l'esercito inglese è intrappolato sulla spiaggia di Dunkirk. Dopo l'invasione della Norvegia e l'evidente spregio della Germania per i patti sottoscritti con le nazioni europee, la camera chiede le dimissioni a gran voce di Neville Chamberlain, Primo Ministro incapace di gestire l'emergenza e di guidare un governo di larghe intese. A succedergli è Winston Churchill.

Sabato sarà invece la giornata tributo ai Pink Floyd con la IF Pink Floyd Tribute Band, impegnata in un concerto con il corpo di ballo M.A. Dancers. Gli IF propongono un vero e proprio show con maxi-schermo rotondo e proiezioni a tema personalizzate, luci ed effetti sonori specifici per ciascun brano, al fine di proiettare lo spettatore indietro nel tempo. I brani proposti vengono selezionati da un repertorio di oltre 6 ore di musica, che include alcuni dei più celebri LP eseguiti per intero (come Dark Side of the Moon, Wish You Were Here, Atom Heart Mother, Animals, Ummagumma live) ed un assortimento così vario che annette brani provenienti dall’intera discografia "floydiana" ufficiale e non, dal 1967 al 1994. Inizio alle 21.

Cinema per i più piccoli domenica alle 16. Sul grande schermo del Comunale verrà proiettato il film “Pipì Pupù e Rosmarina”di Enzo D'Alò. Pipì, Pupù e Rosmarina sono i tre cuccioli cercatori del Mapà, figura misteriosa un po' mamma e un po' papà, e questa volta Voce, il narratore fuori campo (che ha come sempre il timbro profondo di Giancarlo Giannini), chiede loro di porre rimedio a un grosso guaio.

Spettacolo inedito quello in programma martedì 6 marzo, alle 20.45. In programma “Antropolaroid” di e con Tindaro Granata. Da solo racconta di figure familiari, di generazioni, di una terra, la Sicilia, da cui anche allontanarsi. Con il proposito di andare a Roma, diventare attore, fare del cinema... perché dentro questo spettacolo ad alta condensazione e intelligenza teatrale, ci sono, rielaborate con molta sensibilità, schegge di storia dello stesso interprete in scena, con quel titolo che fonde insieme la ricerca antropologica e lo scatto fotografico, la memoria trattenuta nell'immagine, racconto tramandato, vissuto profondamente.













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