femminicidi

Omicidio di Alexandra, Mecja sarà trasferito da Bolzano al carcere di Trento

Il legale Massimo Dal Ben: «Dopo il primo fatto di maltrattamenti lei aveva ritirato la querela perché lo aveva perdonato»



BOLZANO. Sarà trasferito da Bolzano al carcere di Trento Avni Mecja, l'operaio edile albanese di 27 anni reo confesso dell'omicidio della compagna Alexandra Elena Mocanu, 35 anni, avvenuto lo scorso finesettimana nel capoluogo altoatesino.

Durante l'udienza di convalida nel carcere di Bolzano davanti al gip Emilio Schoensberg, l'arrestato si è avvalso della facoltà di non rispondere.

La dinamica del femminicidio, rivelata dallo stesso Mecja, è stata poi confermata dall'autopsia: l'uomo ha inflitto due colpi di martello da muratore alla tempia della donna.

«Mecja sta bene anche se è ovviamente molto provato e pentito», ha detto il suo legale Massimo Dal Ben. Durante l'interrogatorio in procura, l'altra notte, aveva fornito un'ampia confessione ricostruendo la dinamica dei fatti. Il delitto sarebbe stato il culmine di un «escalation di un rapporto conflittuale legato anche alla gelosia» ha riferito l'avvocato, evidenziando come il suo assistito, «subito tornato dall'Albania, si è costituito e ha confessato».

Si prospetta comunque un processo in Corte d'Assise, «in questa sede la difesa illustrerà anche punti in sua difesa per evitare il massimo della pena». L'avvocato ha poi ricordato che Alexandra, all'epoca, dopo il primo fatto di maltrattamenti, aveva «ritirato la querela, perché lo aveva perdonato», ma che il procedimento è andato avanti d'ufficio.













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