«Un servizio al risparmio sulla pelle degli studenti» 

Mense scolastiche. Un gruppo di genitori dell’Istituto Comprensivo di Taio rincara la dose delle critiche nei confronti della ditta Markas: «Valuteremo anche se sospendere i pagamenti»


Giacomo Eccher


Taio. Anche a Taio disservizi alla mensa scolastica. Lo scrive un gruppo di genitori di bambini e ragazzi che frequentano l'Istituto Comprensivo che si uniscono alle proteste, di cui il Trentino ha dato conto ieri. “Condividiamo e ci associamo a tutte le segnalazioni dei disservizi registrati in altre scuole, in termini di qualità a quantità del cibo e di pessime modalità di gestione del servizio che arrivano sui banchi già freddi) tanto che da diversi giorni avevamo pensato anche come attuare forti e decise forme di protesta, come quella di ritirare per un giorno tutti bambini e ragazzi dalla mensa scolastica. Avevamo inoltre pensato inviare le nostre proteste ai giornali. Ci ha frenato solo, fino ad ieri, la promessa che ci era stata fatta dalla Comunità di valle che le cose sarebbero cambiate dopo il 26 ottobre e che. Nel frattempo, sarebbero stati introdotti correttivi a miglioramenti nei menu e nelle modalità di somministrazione del pasto”.

Ora però sono stanchi di aspettare pur continuando nel frattempo a pagare un pessimo servizio e, per giunta, almeno per le prime due settimane di scuola, “dimezzato” (composto solo dal primo o solo dal secondo) perché non hanno registrato significativi miglioramenti. “Francamente, l'argomento sostenuto della Comunità di valle che la ditta Markas, che gestisce i1 servizio, abbia bisogno di tempi così lunghi per rifornirsi di generi alimentari non è credibile. E non ci pare assolutamente accettabile trincerarsi dietro la scusa dell'emergenza epidemiologica, che sicuramente ha creato molte difficoltà ma non tali da giustificare il fatto che si dia ai ragazzi solo un primo o solo un secondo e che le quantità siano particolarmente scarse. Cosa c'entra questo con l'emergenza epidemiologica? Per quale motivo viene proposto il riso bollito con una frequenza a dir poco sospetta? Non ci pare di essere precipitati, oltre che in una grave emergenza sanitaria, anche in un'emergenza alimentare che costringa a dare poco cibo agli studenti, a tagliare il primo o il secondo o a servire spesso riso bollito, per giunta freddo. Nutriamo anzi il forte sospetto che l'emergenza sanitaria sia furbescamente utilizzata come scusa per realizzare dei grossi risparmi sul servizio e, quindi, sulla pelle dei nostri figli. II fatto che le pietanze vengano servite fredde dipende invece, almeno in parte, come i genitori delle commissioni mensa hanno potuto accertare, da una cattiva organizzazione del servizio, nel senso che c'è poco personale addetto al confezionamento del piatto e che pertanto tale confezionamento procede a rilento e determina raffreddamento delle pietanze. Anche questo, a nostro avviso, un problema che dipende da una gestione che bada esclusivamente al risparmio e non alla qualità del servizio e alle esigenze degli utenti. Valuteremo nei prossimi giorni – concludono i genitori - se effettuare altre forme di protesta, dal ritiro dei bambini dalla mensa scolastica alla sospensione del pagamento di un servizio che giudichiamo pessimo”.













Scuola & Ricerca

In primo piano