Mendola irraggiungibile  per i pullman turistici 

Obbligo di legge. Tutto dipende da un certificato di collaudo legato alle nuove normative Operatori preoccupati: «Una mazzata». Il sindaco Seppi a Bolzano per trovare una soluzione


Giacomo Eccher


PASSO MENDOLA. C’è preoccupazione tra gli operatori del Passo Mendola, ma anche dell’Alta Anaunia, per il divieto di transito sul tratto altoatesino del Passo ai mezzi pesanti oltre i 9 metri di lunghezza e con peso, a carico, oltre le 12 tonnellate. Un limite che taglia fuori tutti i “normali” pullman turistici e questo, per chi lavora sul Passo ormai sempre più deserto, rischia di aggravare una condizione di difficoltà che dura ormai da decenni. «Una mazzata che non ci voleva e che oltretutto non ha limiti di tempo. Alla Mendola continua a piovere sul bagnato e purtroppo non si fa nulla di concreto per superare le già tante difficoltà che nel tempo si sono via via accumulate su quella che un tempo era un’affermata stazione turistica nota in mezza Europa» - commenta un operatore che abbiamo incontrato.

La serrata

Ieri alla Mendola c’era una sorta di serrata generale con tutti gli esercizi, ma non per i nuovi divieti. «Nei giorni feriali è sempre così, praticamente si lavora solo nei fine settimana, ma se mancheranno i pullman che salgono da Caldaro ed Appiano portando i turisti d’Oltrebrennero anche nei weekend ne risentiremo». Dei nuovi limiti al transito comparsi sul Passo si sta occupando il sindaco di Ruffré Mendola, Donato Seppi, che ha raccolto la preoccupazione per una presa di posizione ‘politica’ di protesta verso la Provincia di Bolzano che ha deciso le limitazioni.

Il sindaco

«Ma stavolta la politica non c’entra nulla, è solo una questione tecnica e di normative come ho potuto appurare in un incontro che ho avuto ieri a Bolzano presso il Servizio Strade. Da parte loro, come ho appurato, c’è tutta la buona volontà di risolvere o alleggerire, se è possibile, la situazione. Ma la legge è legge» - afferma Seppi. La situazione infatti è tutt’altro che semplice.

L’obbligo di legge

Il problema è legato al certificato di collaudo che obbligatoriamente è stato richiesto al termine dei lavori che la Provincia di Bolzano negli ultimi mesi ha effettuato lungo la strada statale 42 del Tonale e della Mendola sul versante altoatesino. «Il tratto ‘incriminato’ sono le cosiddette ‘roccette’, circa 900 metri di strada che peraltro non sono stati nemmeno toccati dai lavori. Ma il ‘nuovo’ collaudo riguarda ovviamente la transitabilità dell’intera tratta da Appiano alla Mendola ed il collaudatore ha dovuto adeguarsi alle normative che in questi anni sono cambiate» - spiega Seppi.

Problema tecnico

«In poche parole qui la politica non c’entra, è solo una questione tecnica ma che si cercherà di risolvere. Ho parlato con il geometra Finozzi, responsabile per quanto riguarda la tratta della Mendola, e abbiamo concordato un incontro con i vari tecnici di competenza. Se c’è una via d’uscita, sono certo che la troveranno» - conclude il sindaco, che evita accuratamente di sollevare polemiche o proteste. «In questo caso sarebbero assolutamente fuori luogo perché, come detto, quanto è stato deciso finora è solo un obbligo di legge e c’è tutta la buona volontà di uscire. E lo dice un sindaco che, vedi l’uscita dall’Apt valle di Non, non ha certo timore di esporsi quando è necessario». Il limite ai mezzi pesanti dunque rimane, mentre possono passare i pulmini turistici fino a venti posti, mezzi che possono consentire il trasporto pubblico da Caldaro alla Mendola e viceversa nei periodi in cui non funziona la funicolare. Per i bus di linea e o turistici c’è invece la deviazione o via San Michele / Mezzocorona oppure transitando attraverso il Passo Palade.

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