Molveno piange Dario Nicolussi 

Il pensionato vittima nello scontro ad Andalo era benvoluto. «Sempre pronto ad aiutare gli altri»


di Rosario Fichera


MOLVENO. Ha destato molta commozione a Molveno la scomparsa di Dario Nicolussi, 73 anni, il pensionato deceduto, l’altro ieri, a seguito delle gravi ferite riportate nel terribile incidente, uno scontro frontale tra due autovetture, che si è verificato lungo la strada che da Cavedago sale verso Andalo e nel quale sono rimaste ferite anche altre due persone.

Dario Nicolussi era molto benvoluto e conosciuto in paese, sia per la sua attività trascorsa di muratore, sia per il suo carattere, sempre disponibile e cordiale, ma anche per l’impegno di volontariato nella locale Associazione dilettantistica pescatori.

Viveva insieme al fratello, Eugenio, scomparso purtroppo anche lui lo scorso anno per una malattia. Il sindaco di Molveno, Luigi Nicolussi, lo ricorda come una persona sempre tranquilla e sorridente: «Aveva un carattere riservato, ma ogni volta pronto ad aiutare gli altri e a dare il proprio contributo, soprattutto nelle iniziative dei pescatori, per i quali svolgeva la funzione di giudice nelle gare».

Anche Nicola Donini, presidente del Coro Campanil Bas, lo ricorda come una persona molto simpatica: «Quando la domenica c’incontravamo in piazza si fermava volentieri a parlare, era di compagnia e sempre traspariva il suo amore per Molveno, la montagna e i nostri canti».

Dario Nicolussi, che non si era sposato, ha sempre lavorato nel settore edile, come muratore, per la ditta Collini e in paese era anche conosciuto per la sua caratteristica Ape a tre ruote che utilizzava come mezzo per gli spostamenti. Con il fratello, prima della sua scomparsa, aveva ristrutturato di recente una casa, poco fuori il paese, dove viveva, curandola in modo particolare.

Una delle sue grandi passioni era anche il lago di Molveno; in passato era stato anche pescatore, attività che poi non ha più svolto non facendo mancare, però, il suo contributo all’associazione dilettantistica pescatori: «Ogni estate, da più di trent’anni – racconta Mauro Donini, vicepresidente dell’associazione - collaborava con noi nell’organizzazione delle gare di pesca, facendo anche parte della giuria e ricordo che non mancava mai. Quando, poi, durante le premiazioni, era l’ora delle foto, preferiva non apparire, volendo rimanere con modestia dietro le quinte. La sua presenza e amicizia sono stati in tutti questi anni una certezza e adesso la sua mancanza lascerà in tutti noi un grande vuoto».

Nel terribile incidente in cui è rimasto coinvolto viaggiava nel sedile passeggeri dell’auto dell’amico, Claudio Cagol, anche lui rimasto ferito. Trasportato in elicottero all’ospedale Santa Chiara, i medici hanno tentato di salvarlo, operandolo d’urgenza, ma in tarda serata a causa delle gravità delle ferite, il suo cuore ha cessato di battere, ma non il ricordo e l’affetto che ha lasciato a Molveno.















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