Don Guetti-Alto Garda fusione con voto unanime 

L’assemblea di Comano della storica Cassa Rurale chiusa da un lungo applauso «Ma non cambiera lo spirito». E resterà un riferimento alla fondazione nel 1892


di Graziano Riccadonna


COMANO TERME. Un prolungato applauso ha festeggiato la votazione unanime dei 256 soci presenti, un vero record di partecipazione, alla proposta di fusione con la Cassa Rurale Alto Garda. Sui 1.197 soci, i presenti pari al 21% (era necessaria la soglia del 10%) hanno decretato la scelta di confluire nella cassa gardesana nella storica assemblea straordinaria della Cassa Rurale Don Lorenzo Guetti, riunita presso la sala Congressi delle Terme di Comano. La storica assemblea, storica come ultima come Cassa rurale autonoma, ha registrato accanto al record delle presenze anche una ritrovata voglia di cooperazione, da trasmettere al nuovo sodalizio che nascerà dalla incorporazione nella Cassa Rurale Alto Garda.

Non ha storia la prima parte (ordinaria) dell’assemblea alla sala congressi delle Terme di Comano, con l’approvazione del bilancio al 31 dicembre 2017, l’autovalutazione degli organi sociali, la elezione delle cariche sociali scadute (presidente, consiglieri Bruno Mattei e Marta Sansoni, collegio sindacale e collegio dei probiviri), tutte confermate fino alla data della fusione, il 1° luglio prossimo. Era invece attesa la parte straordinaria, con l’assistenza del notaio Romoli, per decidere la fusione per incorporazione nella Cassa Rurale Alto Garda: il momento tanto atteso da parte della Cassa Rurale Don Lorenzo Guetti, la storica prima cassa rurale trentina fondata dal curato di campagna nel Bleggio, Larido, nel 1892.

«È da sottolineare che non siamo obbligati a farla, la fusione, è una nostra scelta - ha rilevato il presidente Sandro Bella - in risposta allo scenario sempre più difficile, quindi una scelta ponderata e di sicurezza». Insomma, una scelta di prospettiva, non intermedia o d’attesa. Da ricordare inoltre che la fusione - come ha rilevato il direttore Roberto Filippi - lascerà i 5 sportelli, mentre per il personale sarà quello front-office, 8, mentre per gli altri 7 si pensa a una riorganizzazione, da amalgamare con gli sportelli Alto Garda. «Soprattutto lascerà quel rapporto con il territorio su cui si è costruita dal 1892 la nostra filosofia di intervento e di appoggio alle iniziative locali». Oltre all’ossatura delle filiali, è assicurato un posto nel consiglio direttivo e uno nel comitato esecutivo.

«Un percorso, quello della fusione nell’Alto Garda, che non dovrà assolutamente cambiare la mission dell’ente mutualistico, il primo in Trentino, fondato direttamente dall’apostolo della cooperazione», è stato detto all’assemblea, chiedendo di mantenere la data 1892 come origine della Rurale Alto Garda accanto al viso di don Guetti che accompagna da sempre la Cassa Rurale che da lui prende nome. Tra le assicurazioni è stato chiesto l’opportuno spazio per la Fondazione Don Guetti, che rappresenta il Dna della cooperazione non solo locale ma a livello generale dando la prospettiva storica della cooperazione, di cui la Cassa Rurale Don Guetti fu la prima come ente bancario cooperativo. Il prolungato applauso ha sciolto gli ultimi dubbi in un bagno di condivisione.

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