La tragedia di Stava si “studia” all’estero 

Tesero. Si è riunito nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stava 1985 Onlus per tracciare il bilancio dell’attività svolta nel corso dell’anno 2018. Visitato da oltre 6.20...



Tesero. Si è riunito nei giorni scorsi il Consiglio di Amministrazione della Fondazione Stava 1985 Onlus per tracciare il bilancio dell’attività svolta nel corso dell’anno 2018. Visitato da oltre 6.200 persone, 1.300 delle quali organizzate in gruppi provenienti da scuole, istituzioni e università, il Centro di Documentazione di Stava è il luogo principale della memoria e dell’informazione. Oltre a offrire informazioni a Stava e sul Sentiero della memoria sul Monte Prestavèl, la Fondazione è intervenuta con propri relatori presso attività formative, conferenze, convegni, con approfondimenti che, muovendo dall’esperienza di Stava, toccano le tematiche della salvaguardia del territorio, della gestione dei rifiuti di miniera e della responsabilità civile e d’impresa.

Sono stati numerosi a questo riguardo gli incontri nelle scuole superiori della regione nell’ambito di un progetto patrocinato dalla Presidenza del Consiglio regionale, mentre 10 studenti delle scuole superiori della valle di Fiemme sono stati coinvolti in un progetto di formazione che li ha visti successivamente impegnati nel tempo libero per accogliere i visitatori del Centro di documentazione e per aggiornarne l’archivio multimediale.

I consulenti scientifici della Fondazione hanno portato il “caso” di Stava in importanti simposi internazionali nei quali si è discusso dell’attualissimo problema delle discariche di miniera, diffuse in tutto il mondo con miliardi di metri cubi di sterili depositati e ripetuti crolli catastrofici. Da citare fra gli altri una conferenza a Vancouver in Canada, una presentazione con i vertici della società Harmony Gold Mining Company Limited nei pressi di Pretoria, cui è seguito un sopralluogo agli impianti di Buffelsfontein Gold Mine nei pressi di Motlosana in Sudafrica, un contributo al convegno internazionale “Geosciences for the environment, natural hazard and cultural heritage" di Catania e la partecipazione a una conferenza organizzata dal Canadian International Resource Development Institute, nel corso della quale sono stati discussi i nuovi possibili modi di trattare i materiali di discarica per renderli più sicuri e a ridotto impatto ambientale.

L’attività della Fondazione Stava 1985 Onlus durante l’anno trascorso è stata illustrata al Consiglio di Amministrazione dal presidente Graziano Lucchi e dal coordinatore progetti Michele Longo.

«L’attività - hanno ricordato – è stata svolta grazie alle risorse del volontariato ed è finanziata in buona parte con il ricavato del 5 per mille dell’Irpef che viene utilizzato per diffondere conoscenza, affinché la lezione di Stava possa contribuire davvero a rafforzare, con la memoria attiva, la cultura del rispetto dell’uomo, dell’ambiente e del territorio, la responsabilità civile e d’impresa, la morale e l’etica professionale». F.M.

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