Dal Kuwait per preparare le bontà fassane ai fornelli 

Show cooking a Canazei. L’idea è venuta allo chef David Romelli e all’artista Flavio Rossi «Mettere le mani in pasta è un’attività del tutto scontata per gli stranieri e li entusiasma»


Elisa Salvi


Canazei. La vacanza è sempre un’esperienza, o meglio, una collezione di esperienze. Tra queste, specie per gli stranieri che arrivano in Italia, il cibo è un aspetto essenziale, non solo da assaggiare, ma possibilmente da cucinare. Ed è esattamente un cooking show a casa loro a Canazei che propongono, ai turisti, David Romelli e Flavio Rossi, l’uno chef e l’altro artista e curatore di una galleria d’arte che se la cava molto bene anche ai fornelli. Non sempre, per impegni di lavoro di ciascuno, sono presenti entrambi, ma ciascuno (anche da solo), è un ospite impeccabile. Le cene nelle case dei “locals” è un trend che nelle grandi città, come Roma e Milano, spopola e, recentemente, si sta diffondendo anche in altre località della Penisola. Un aiuto concreto lo danno siti come cesarine.com (che offrono pranzi e cene in case private, così come corsi di cucina) o airbnb.it (che arricchisce i soggiorni con attività particolari).

Quasi per caso

«Abbiamo iniziato quasi per caso - spiega Flavio - un anno fa con alcuni romani in vacanza in Val di Fassa. L’esperimento è riuscito e abbiamo continuato. Ci diverte conoscere persone che arrivano da varie parti del mondo, preparando insieme qualcosa da mangiare. Da queste parti siamo i soli, quindi abbiamo diverse richieste». Nel corso dell’estate, i due hanno ospitato soprattutto stranieri (costo: 35 euro a persona, come indicato dai siti specializzati a cui si appoggiano), in particolare olandesi, americani (tra cui una coppia che ha festeggiato l’anniversario con uno show cooking, esattamente nel modo in cui si è conosciuta anni fa) e, il 27 agosto, a pranzo pure una famiglia del Kuwait, in vacanza sulle Dolomiti che ha raggiunto Canazei per imparare a fare i “ciajoncie” (ravioli ladini).

La cucina, quante emozioni

«In una vacanza - spiega Faisel, dentista laureato a Londra ora rientrato in Kuwait, che con moglie e nipoti tra fine agosto e i primi di settembre sta girando l’Italia - cerchiamo esperienze a contatto con gli abitanti del luogo, per conoscere meglio la culturale del Paese che visitiamo. Cucinare è divertente. In un’altra occasione, a Firenze, abbiamo imparato a preparare la pizza». Attorno al tavolo della cucina, si conoscono gli alimenti, le usanze e si possono anche soddisfare tante curiosità sul luogo. «Mettere le mani letteralmente in pasta - sostiene David - è un’attività del tutto scontata per gli stranieri e li entusiasma. Ecco perché pasta, ravioli oppure gnocchi fatti in casa sono spesso nei nostri menù (vegetariani), che scegliamo soddisfando le esigenze degli ospiti, e serviamo sui piatti di ceramica che abbiamo iniziato, da qualche mese, a realizzare in casa». Come si suol dire: servizio completo.















Scuola & Ricerca

In primo piano