Libri di sport, censure e rarità



La vicenda surrealeditoriale che vede protagonista  Mauro Icardi, il calciatore dell’Inter, che a 23 anni ha pensato fosse già arrivato il momento dell’autobiografia, permette alcune divagazioni sul tema.  Sempre avanti - questo il titolo del libro - ha esaurito la prima edizione, specie dopo il can can sollevato dallo scontro tra gli ultras nerazzurri e l’attaccante capitano. Ma la seconda edizione - quando arriverà - sarà ripulita dalle pagine che hanno fatto infuriare i più accesi supporter della compagine che fu dei Moratti e che oggi è degli asiatici. Risultato pratico, immediato. La prima edizione del libro è destinata a diventare un caso editoriale, uno di quei libri rari perché censurati. Di fatto questo è l’incredibile approdo di una vicenda che con la letteratura ovviamente non ha nulla a che spartire. Così ci sentiamo di mettere il libro icardiano - in fatto di rarità e curiosità - accanto ad un incredibile volume dedicato ad un altro argentino, Maradona. E’ infatti una rarità assoluta Maradona: il uomo, il mito, il campione. Libro in italiano, realizzato forse in Argentina, il che spiegherebbe il clamoroso strafalcione nel titolo. E’ scritto da un certo Guillermo Blanco, uscì nel 1991, ma neppure i collezionisti maradoniani più incalliti pare riescano più a trovarne una copia. Altro giro, altra partita. Kaos edizioni pubblicò un libro scritto da “Ala sinistra e Mezzala destra”. Pseudonimi, forse perché il protagonista del libro inchiesta era Luciano Moggi, allora potentissimo ds della Juventus? Il fatto che rende questo titolo assai ricercato tra i cultori della materia è che Lucky Luciano. Intrighi, maneggi e scandali del padrone del calcio esce nel 1998 e la vicenda  che travolge Moggi è invece del 2006 (quando il libro viene ristampato per la terza volta).  Altro caso: nel 1984 Feltrinelli sta per pubblicare Mundialgate, l’inchiesta di Roberto Chiodi e Oliviero Beha che svelerebbe un caso di corruzione dietro la vittoria italiana ai mondiali di Spagna. Simone Berni, il più celebre cacciatore di libri italiano, rivela che ne erano già state stampate 15 mila copie. Com’è, come non è il libro, ancora senza copertina, passa invece all’editore Pironti di Napoli che lo pubblica dopo qualche mese, a polemiche ormai sopite. I collezionisti ancora ricercano l’edizione Feltrinelli senza copertina... Ancora più incredibile la vicenda di due giornalisti, Pierre Ballester e David Walsh. Nel 2004 sono gli autori di L.A. Confidentiel, sottotitolo Les secrets de Lance Armstrong. L’accusa è precisa: il ciclista è dopato. L’allora invitto campione cerca inutilmente, per mezzo dei suoi legali, di impedire l’uschermata-2016-10-19-alle-20-31-43scita del libro. Nessun tribunale ci riesce, ma dopo pochi mesi il clamore si spegne e tutti se ne dimenticano. Ma quando, tra il 2012 e il 2013, il sette volte vincitore del Tour viene privato di tutte le sue vittorie, appurato che davvero faceva sistematico uso di sostanze dopanti, quel libro di otto anni prima rispunta, profetico. Già, il doping. Torniamo a Maradona. “Inocente” è l’inequivocabile titolo di in libro pubblicato nel 1995 in Spagna: sostiene a spada tratta la causa innocentista nei riguardi dell’idolo argentino. Ma è scomodo anche il libro che Ferruccio Mazzola, scomparso qualche anno fa, fratello del più noto Sandro, scrisse per denunciare doping ed illegalità che affermò di aver visto nella grande Inter di Helenio Herrera. Difficile pensare che Mauro Icardi o la di lui moglie e procuratore, Wanda Nara, abbiano in biblioteca questi testi, per di più rari. Semmai li conoscerà il vero estensore della autobiografia icardiana, Paolo Fontanesi.  Come per ogni libro di calciatore che si rispetti, la scrittura tocca sempre ad un addetto ai lavori. Di solito un giornalista. Nobile eccezione all’estero, in quell’Inghilterra dove l’editoria sportiva è cosa molto più seria e dove è successo che Roy Keane - icona del Manchester United e della nazionale irlandese, uno che non le hai mandate a dire - per vergare le sue irruente memorie si è rivolto ad un vero, grande scrittore: Roddy Doyle. Doverosa postilla: Keane ha atteso la fine della carriera per raccontare la sua vita calcistica. Icardi ha preso la scorciatoia.













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