Trento celebra i primi settant’anni del miticoTex Willer

trento. Tex Willer, il leggendario eroe di carta, riferimento di intere generazioni di lettori amanti dell'avventura e della voglia di giustizia, ritorna a Trento. A Tex Willer l’associazione Museo...


Graziano Riccadonna


trento. Tex Willer, il leggendario eroe di carta, riferimento di intere generazioni di lettori amanti dell'avventura e della voglia di giustizia, ritorna a Trento. A Tex Willer l’associazione Museo Storico in Trento dedica infatti l’ evento “Tex Willer. Settant’ anni a cavallo della storia italiana” in collaborazione con l'editore Sergio Bonelli.La mostra verrà inaugurata domani e sarà visitabile fino al 5 maggio, ma oggi 12 aprile, alle ore 15 l’appuntamento sarà presentato nella sala della Fondazione Caritro a Trento con un convegno a cui saranno presenti il direttore editoriale della Sergio Bonelli editore Michele Masiero e Giovanni Ticci che da cinquantadue anni disegna le avventure di Aquila della Notte. Assieme a loro il giornalista Lillo Gullo che approfondisce il legame tra Aurelio Galleppini e il Trentino, Brunetto Salvarani, teologo e scrittore e Roberto Festi studioso del “fenomeno Tex”.. Quella di Tex è la più famosa e duratura serie a fumetti italiana di sempre. Il personaggio gode di ottima salute essendo divenuto un fenomeno editoriale pubblicato regolarmente dopo oltre settant’ anni e oggetto negli anni anche di indagini sociologiche, tesi di laurea e iniziative varie. A Tex sono ora dedicati a Trento una mostra e un catalogo, grazie alla penna di vari autori a cominciare dal filosofo Giulio Giorello, accanito lettore del capo Navajo: «Ci sono due belle parole che nella storia del nostro Paese sono state talora usate insieme, “giustizia” e “libertà”. Tex ce lo fa capire anche per il futuro: giustizia senza libertà – pur con tutte le migliori intenzioni – vuol dire tramutare la società in un immenso carcere; libertà senza giustizia significa sopraffazione. Collegate insieme, giustizia e libertà vogliono dire responsabilità». Roberto Festi pone la domanda più complessa: «Tex Willer, un eroe di carta, àncora di salvataggio in tempi incerti o piuttosto come punto di riferimento intergenerazionale e trasversale o, ancora, come icona eterna di un bisogno di giustizia?».















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