Spettacoli

Trento: al teatro di San Marco “Cìciole a calazion”, una commedia tutta da ridere

Lo spettacolo fa parte della Vetrina del Teatro Cofas e andrà in scena domenica 28 gennaio alle 16



TRENTO. Il terzo appuntamento con La Vetrina del Teatro Cofas, primo atto della 27a edizione dell’annuale rassegna amatoriale “Palcoscenico Trentino”, vedrà in scena domenica 28 gennaio alle 16, al teatro San Marco di Trento il Gruppo Culturale “Zivignago ‘87” Aps di Pergine Valsugana con “Ciciole a colazion”, una commedia in dialetto scritta da Loreta Fruet che ne ha curato anche la regia.

La vicenda è ambientata a cavallo tra fine ‘800 ed inizio ‘900 ed ha per protagonista una famiglia benestante alle prese, più o meno consapevolmente, con un grosso problema finanziario. La situazione provoca un accavallarsi di equivoci che coinvolgono il capofamiglia vedovo, le sue due giovani figlie e le due anziane sorelle, la servitù, ma anche due enigmatici figuri. Ogni personaggio, con le sue caratteristiche caricaturali e le sue buffe stranezze, riesce ad insaporire un insieme di malintesi che si sgonfierà solo alla fine coinvolgendo il signor Anselmo (Sandro Beber), con la sua ingenua bontà; le belle e colte figlie Rosaspina (Veronica Convertino) e Violetta (Adriana Tomaselli) con la loro determinazione e indipendenza; le due sorelle vintage Amalia (Sara Valcanover) e Adele (Donatella Beber) con la loro voglia di sistemarsi per non rimanere zitelle. Troviamo poi Giulia (Loreta Fruet), la fedele e zelante cuoca con la sua buona volontà e affetto verso la famiglia; Otto (Giovanni Battista Ducati), marito di Giulia e confidente di Anselmo, con la sua perenne (ma forse solo apparente) indolenza; Liberto (Michele Roat) e Severo (Andrea Plotegher), due uomini d’affari con il loro alone di mistero e malizia. Arricchiscono la scena servi e servette (Valeria Albertini, Massimo Biasi, Guido Difiore, Simonetta Guastamacchia, Elizabeth Kinney, Bruno Laner, Giorgio Ravanelli, Elisabetta Rizzoli e Claudio Tomaselli), con la loro operosità e la loro curiosità condita da un pizzico di impertinenza. Una famiglia, quella di Anselmo, antica e moderna insieme, che si muove e vive tra due opposte tendenze: strascichi di nostalgica restaurazione e forti spinte progressiste. Un gruppo di personaggi che si propone con simpatia e ilarità in uno spettacolo che, a dispetto dell’impegnativa citazione gastronomica del titolo (una colazione a base di ciccioli) al pubblico non risulterà certo indigesto. Nella messa in scena della commedia l’autrice e regista Loreta Fruet ha potuto contare sulla collaborazione dei musicisti Lorenza Anderle, Mauro Borgogno e Giorgio Dalmaso, del Coro “Castel Pergine” e dei gruppi danza “Danticadanza” e “Zivireel”, oltre che su Lorena Martinello che ha dipinto le scenografie. C.L.













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