Ornella Muti in scena con Enrico Guarnieri ne «La governante»

ROVERETO - Sul palco a Rovereto, con la figlia Nike Rivelli, arriva Ornella Muti, protagonista, accanto ad Enrico Guarnieri, di “La governante”, lavoro teatrale dal tormentato destino di Vitalino...



ROVERETO - Sul palco a Rovereto, con la figlia Nike Rivelli, arriva Ornella Muti, protagonista, accanto ad Enrico Guarnieri, di “La governante”, lavoro teatrale dal tormentato destino di Vitalino Brancati. Con “La governante” prosegue la Stagione di prosa del Comune di Rovereto, dove questa sera alle ore 20.45 aprirà le porte del Teatro Zandonai a questo spettacolo che ruota attorno alla storia di Caterina Leher, governante francese assunta in casa Platania. Caterina per la sua fede calvinista viene considerata modello di integrità e quindi la famiglia borghese, siciliana di origine ma trapiantata a Roma, in cui il patriarca Leopoldo ha sacrificato una figlia, morta suicida, ai pregiudizi della sua morale, la ritiene degna di assunzione. Caterina però mantiene un segreto. La propria omosessualità, vissuta come una colpa ancor più profonda quando per deviare da se i sospetti ne accusa una giovane cameriera che muore tornandosene al sud dopo essere stata licenziata. La tragedia non può che innescare un ulteriore drastica tragedia. Scritta nel 1952, la commedia venne subito censurata a causa del tema scottante dell’omosessualità. «La governante» è andata in scena per la prima volta a Parigi nel 1963. Per poterla presentare in Italia, la moglie di Vitaliano Brancati ha dovuto aspettare l’abolizione della censura. Il debutto italiano è avvenuto il 22 gennaio 1965, protagonista Anna Proclemer con un grande Gianrico Tedeschi nel ruolo di Platania. La regia era di Giuseppe Patroni Griffi, già noto drammaturgo, alla sua prima prova come regista. Vitaliano Brancati sosteneva che la sostanza della vicenda fosse più la calunnia che l’amore fra le due donne. Sullo sfondo di un complesso discorso sull’etica e sulla responsabilità individuale, il testo è pieno di accenti polemici contro l’ipocrisia dei benpensanti cattolici, il filocomunismo borghese, i principi della Sicilia baronale e contro la censura stessa. (k.c.)













Scuola & Ricerca

In primo piano