STORIA E MEMORIA 

History Lab con le donne di montagna 

Micol Cossali e le cronache quotidiane di vita sugli Altipiani Cimbri



TRENTO. «Ricordati sempre che quando si chiude una porta si apre una finestra». È questo uno degli insegnamenti che la giovane Annetta Rech impara dalla madre Gilda con la quale vive ai Morganti di Folgaria. Nata nel 1919, la sua vita non sarà mai facile: senza padre – sulle prime pagelle scolastiche alla voce “figlia di” segue una riga –, staffetta partigiana durante gli anni dell’occupazione tedesca dell’Alpenvoland, sarta di professione, orgogliosa del proprio ruolo politico e amante della vita di montagna con tutto ciò che la contraddistingue e la rende ricca. La sua voce vivace e curiosa risuona ancora nella casa ai Morganti dove la regista Micol Cossali è tornata per riavvolgere il filo della memoria e trascorrere del tempo con chi oggi è testimone ed erede di questa storia. Domani sera, 18 gennaio, va in onda su History Lab (602 del digitale terrestre e in streaming web hl.museostorico.it) il quinto documentario della serie “Donne di montagna. Cronache quotidiane di vita sugli Altipiani Cimbri”. Un progetto che intende conservare memoria del modo di vivere degli Altipiani e riflettere sui cambiamenti della vita in montagna, mettendo a confronto le esperienze di vita di generazioni diverse di donne. E Annetta Rech non poteva che trovare un posto speciale in questa narrazione, dopo aver parlato di sé nell'autobiografia “Una vita ai Morganti”, pubblicata per il Museo Storico nel 1991, e nelle poesie raccolte in Sussurri dell’ anima. Tra fotografie, vecchi diari e registrazioni, tocca a Roberto Marzari e alla figlia Martina ripercorrere la vita di Annetta in una casa ricca di ricordi, o – come sottolinea lo stesso Roberto – “abitata di fantasmi che mi volevano bene”: c'è tempo per parlare di scelte appassionate e controcorrente, come l'antifascismo e l’ impegno nella Resistenza, di cultura, soprattutto di poesia che non mancava mai nonostante la fatica, e di Gilda, che ha cresciuto una bambina da sola in un paese ancora molto “bigotto”. Apre invece una finestra sull’ oggi il gruppo di ricamo coordinato da Giuliana Rech, protagonista di un quadretto intimo e ironico al tempo stesso: attorno allo stesso tavolo alcune donne si dedicano a questo esercizio di tenacia e costanza che è anche addestramento alla vita. Del resto, come dicono, “fare e disfare è tutto un lavorare”. La serie Donne di montagna. Cronache quotidiane di vita sugli Altipiani Cimbri è curata da Micol Cossali, con la direzione di fotografia di Stefania Bona, e prodotta dalla Fondazione Museo storico del Trentino e dalla Magnifica Comunità degli Altipiani Cimbri in collaborazione con i Comuni di Lavarone, Luserna/Lusérn, Folgaria.













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