Festival di Cannes, tre film tra politica e impegno sociale

cannes. Al festival di Cannes i film politici spesso devono, per accedere al concorso e aspirare alla Palma d’oro, comunque trovare una forma narrativa accattivante al punto da supportare l’impegno...


Leonardo Gandini


cannes. Al festival di Cannes i film politici spesso devono, per accedere al concorso e aspirare alla Palma d’oro, comunque trovare una forma narrativa accattivante al punto da supportare l’impegno sociale. E’ proprio questa caratteristica ad accomunare I primi due film in competizione, assai distanti fra loro per ambientazione - il francese Les Misérables si svolge in una banlieu parigina, il brasiliano Bacurau in un villaggio sperduto in una regione arida del nord - ma entrambi orientati ad utilizzare il genere come grimaldello per trattare il tema dell’ingiustizia sociale. In Les Misérables il genere è quello poliziesco, il cliché quello dell’agente appena trasferito in un distretto difficile e affiancato a una coppia di colleghi più cinici e navigati di lui. Il ritratto del terzetto poggia sulla descrizione delle loro giornate di ronda in un quartiere suburbano di Parigi _ Montfermeil, lo stesso che faceva da teatro a I miserabili di Hugo – ad alto tasso di conflittualità razziale e miseria sociale. In questo modo, utilizzando i tre poliziotti a mo’ di bussola, l’esordiente francese Ladj Ly realizza un film di denuncia ed attualità che racconta la Parigi suburbana come una sorta di polveriera umana, piena di tensioni pronte ad esplodere. Nel brasiliano Bacurau invece il villaggio che dà il titolo al film viene penalizzato dall’assenza d’acqua : una diga voluta da uno spregiudicato politico locale costringe gli abitanti a vivere nella siccità. Questione importante, ma non spettacolare ; ragione per cui i due registi Kleber Mendonca Filmo e Juliano Dornelles si inventano un intreccio al confine tra western e fantascienza, con tanto di sparatorie e dischi volanti, nella speranza che l’immaginario di genere possa reggere l’impalcatura politica di fondo. Idea sulla carta azzardata, che pero’ finisce per dare i suoi frutti : Bacarau è un film sulla rivincita degli oppressi per una volta né retorico né lacrimoso, che attinge con profitto e intelligenza al serbatoio dell’intrattenimento di massa. Ci sono poi i cineasti come l’inglese Ken Loach, il cui cinema, anno dopo anno, ha finito col diventare un genere a sè stante, segnato da film che omaggiano la vita del proletariato inglese nelle sue mille sofferenze per sbarcare il lunario e arrivare a fine giornata. Non fa eccezione il suo ultimo, presentato ieri in concorso, Sorry We Missed You, accorato ritratto di una famiglia dove i genitori si ammazzano di fatica quattordici ore al giorno e devono, nel tempo residuo, fronteggiare le turbolenze adolescenziali del figlio maggiore.













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