Dentro la radio ci siamo noi La speranza di “Ascoltatori” 

Il libro di Susanna Tartaro. Domani l’autrice (curatrice del programma Fahrenheit di Radio3) presenterà il suo “viaggio” dentro la comunità di chi ascolta la radio. Appuntamento ad Arte Sella


Paolo Mantovan


Chi ricorda il momento magico di Tom Baxter, protagonista del film “La rosa purpurea del Cairo” di Woody Allen, mentre esce materialmente dallo schermo prendendo vita nel mondo reale per chiedere alla spettatrice Cecilia (Mia Farrow) di fuggire insieme? Ebbene, chi se lo ricorda può immaginare il batticuore che si prova entrando dentro il libro di Susanna Tartaro che è andata a cercare gli “Ascoltatori” della radio.

Perché dentro ci sono ascoltatori che si materializzano e raccontano la loro vita, c’è l’emozione di incontri attesi e coltivati nel tempo, ci sono condivisioni di sentimenti, non ci sono odiatori da social, ma tantissime persone che cercano l’umanità di chi sta a fluttuare insieme a loro nell’etere.

Susanna Tartaro, curatrice di Fahrenheit su Radio3 (la più amata trasmissione italiana dedicata ai libri e alla cultura), ha deciso di andare alla ricerca degli ascoltatori, di quelli che seguono con passione la radio, che ci scorrono una parte della loro vita dentro, che non riescono a starne senza, che vivono “anche” grazie alla radio e ai suoi conduttori, perché la radio ha questo potere straordinario: di rendere vivi i rapporti e di costruire, un po’ per volta, una comunità, la comunità degli ascoltatori.

Perché con la radio avviene questo: si crea una comunità. E Susanna Tartaro lo spiega benissimo attraverso i suoi racconti-incontri di “Ascoltatori” (Add editore, 160 pagine, 15 euro) che presenterà domani alle 15, a Malga Costa, Arte Sella.

Dieci incontri e poi alcuni piccoli racconti che rivelano il passare del tempo e delle scoperte che la radio permette di fare sul campo della vita, molto oltre il microfono e le cuffie. Susanna Tartaro mostra con la penna la sua speciale sensibilità di autrice e curatrice radiofonica, perché pezzo dopo pezzo, incontro dopo incontro, si fa strada anche l’idea che il libro ci offra pure uno spaccato di questi nostri anni. Anni vissuti fra crisi economica e crisi sociale, fra spread di rapporti e narcisismi da social, mentre lei, Susanna, con i foglietti dei nomi degli ascoltatori che cercano ancora il calore della voce, che ritrovano vita ascoltando musica classica, che chiamano per raccontare le loro gioie anziché le angosce, lei, Susanna si incammina lungo la strada della speranza. Tanto da farle scrivere: «Mentre Adriano si informa sulla mia collega come farebbe un parente o l’amico lontano che si è perso qualcosa, penso alla differenza tra la comunità di ascoltatori e il pubblico della tv. Rifletto sulla nostra affinità, sulla molla che mi ha fatto partire per andarmene in giro a conoscere chi è dall’altra parte del microfono come lui, sulla semplicità del rapporto fra chi fa la radio e chi l’ascolta. È come se ci si ritrovasse». Ecco. Ritrovarsi. Ritrovarsi in quest’epoca fragile. Ri-ancorarsi.

Uno degli aspetti più seducenti di questo libro è che Susanna, navigando fra persone in cerca di se stesse, donne e uomini che riescono a “ritrovarsi”, mentre fa un viaggio che tocca tutta l’Italia (anche Levico, injcontrando Lisa Orlandi) e che racconta la crisi che tutti ci raggiunge, non si abbandona a toni passionali, ma tiene un registro oggettivo, quasi “zen”, certamente nipponico. E non a caso il suo blog, con cui racconta una notizia al giorno con una poesia e una foto porta il nome “DailyHaiku”.

E così, con questi tratti minimalisti, leggeri e flessibili insieme, Susanna Tartaro ci conduce rapidamente in una galleria di personaggi che ci fanno capire quanto è ricco il mondo degli ascoltatori della radio e quanto possiamo essere ricchi tutti noi se ci sintonizziamo. Ci aiuta a cogliere quanta complessità ci sia dietro la storia di ciascuno di noi e che sì, è possibile ritrovare speranza e un senso comunitario. Ci aiuta a riflettere su quanta solitudine c’è da sconfiggere in questo mondo che ha sta smarrendo il significato dei rapporti reali. E di come la radio, e i libri (e di certo anche i giornali quando riescono a rimettere in moto i rapporti di comunità) siano capaci di aprire canali di ascolto. “Ascoltatori”, dunque, è quasi una passeggiata - giapponese - fra mille emozioni profonde. Non tra mille “wow” o emoticon ripetuti e spersonalizzati. “Ascoltatori” è un velo squarciato sui nostri veri sogni e amori. E quando un capitolo dopo l’altro incontrerete Stefano, il prete-spretato che ora fa il portiere di condominio, o Adriano che ha perso il lavoro a 47 anni e si è salvato ascoltando musica, incontrerete un pezzo di magnifica realtà che è uscita dalla pellicola come Tom Baxter ne “La rosa purpurea del Cairo”.

Domani, sabato 12 alle 15.00 - Malga Costa, Arte Sella / ingresso libero / Susanna Tartaro presenta "ASCOLTATORI, le vite di chi ama la radio" con Paolo Mantovan e Lisa Orlandi.













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