Arriva l’ARTventscalendar 

Natale in musica. Dal primo al 24 dicembre a Bolzano, una sinfonia di mini-eventi quotidiani con protagonisti i musicisti della scena regionale L’idea è dell’Azienda di Soggiorno che l’ha affidata alla cantante Greta Marcolongo. Coinvolto anche il chitarrista trentino Lorenzo Frizzera


Fabio Zamboni


Bolzano. Quest’anno niente Mercatini, nessun concerto nelle piazze, nessun evento live dedicato al Natale. E allora, al tempo della pandemia, servono idee alternative, mica si può accettare un dicembre illuminato da luci e stelle colorate ma tragicamente muto. Ecco perché l’Azienda di soggiorno di Bolzano, motore del Mercatino e di tante altre iniziative culturali legate a questo periodo, ha subito sposato il progetto proposto da una cantante bolzanina che in questo periodo diventava puntualmente ubiqua, tanto era coinvolta nei piccoli e grandi eventi natalizi. Greta Marcolongo in una notte ha buttato giù la traccia di una sinfonia di mini-eventi che diventeranno – ecco il nome di questa inedita iniziativa – ARTventscalendar 2020. Dall’1 al 24 dicembre il Calendario d’Avvento artistico pensato e realizzato da Greta con il sostegno dell’Azienda di soggiorno e con l’appoggio organizzativo del Bolzano Jazz Festival proporrà uno al giorno ventiquattro piccoli eventi affidati ad altrettanti artisti (singoli o gruppi) altoatesini, che si ispireranno all’Avvento e al Natale attingendo alle tre lingue e culture del nostro territorio. Un mini-spettacolo quotidiano di due minuti di musica, canto, balletto o storytelling affiancato ogni giorno da un pensiero o da un augurio o da una poesia in una lingua diversa da quella del performer.

Ma come diventeremo spettatori di questi piccoli gioielli culturali senza violare il lockdown? Semplice: aprendo ogni giorno una delle 24 finestrelle dell’Avvento sulla piattaforma di Youtube. L’Azienda di soggiorno creerà un canale Youtube col nome del progetto, ovvero ARTventscalendar 2020, condividendo il video anche sui social in cui è presente l’agenzia turistica. «È un progetto digitale – ci spiega Roberta Agosti, direttrice dell’Azienda - che ci aiuta a dare un segno di speranza in questo momento difficile dal punto di vista economico, ma anche morale». “Eh sì, perché anche se il budget è limitato dalla contingenza legata al Covid, ci teniamo a sostenere la cultura locale, così colpita», aggiunge Lorena Palanga del Marketing dell’Azienda. «L’idea di Greta Marcolongo – aggiunge - ci è sembrata perfetta per entrare nei cuori dei bolzanini, che riconosceranno le location individuate con cura in tutte le zone della città, ma anche nei cuori dei tanti turisti che ci amano e che quest’anno potranno vedere immagini di Bolzano almeno sul computer. Scoprendo oltretutto la varietà e la ricchezza della nostra cultura trilingue».

Greta Marcolongo entra invece nel cuore del progetto: «L’obiettivo è quello di valorizzare la nostra cultura e i nostri artisti lanciando un messaggio di pace e di bellezza. Valorizzando, soprattutto con strumenti acustici, alcuni preziose location ora deserte. Ne cito due per tutte: siamo arrivati fino al Colle, dove Max Castlunger ci ha suonato i suoi tronchi; e poi siamo entrati nella preziosa chiesetta di Santa Geltrude, che Peter Thun ci ha gentilmente aperto per la prima volta. Ma ci sono anche le Semirurali, , il Museion , Piazza delle Erbe, il Laurin e il Carambolage. In piazza Vittoria ci siamo emozionati registrando una White Christmas proposta dalla sola voce di Paolo Bez che ha dovuto rinunciare al suo coro per colpa della pandemia, ma emozioneranno i nostri spettatori anche le poesie lette dalla violista Maura Bruschetti da un balcone di via Streiter. Abbiamo fatto tutto in pochi giorni, grazie ai video realizzati da Marina Baldo, alle foto di Samira Mosca e ai suoni catturati da Maurizio Vescovi. La città semivuota è diventata un palcoscenico speciale”.

Come avete scelto gli artisti?

L’obiettivo era quello di creare un intreccio fra le varie culture, sconfinando oltre provincia solo nel caso del chitarrista trentino Lorenzo Frizzera. Non ci sono esclusioni, perché l’idea di partenza è quella di ripetere l’esperienza ogni anno, anche senza pandemia. Quindi abbiamo scelto con il criterio di dare spazio a strumenti molto diversi, dall’arpa alla fisarmonica, a discipline diverse dalla danza allo storytelling, uniti dall’intreccio delle culture e dallo spirito dell’Avvento, con un repertorio che pesca nella tradizione, e con l’obbligo però di reinterpretare e rendere più originale la tradizione stessa. Se dalla pandemia dovevano nascere anche delle opportunità, ecco, questa potrebbe esserlo e diventarlo anche in tempi migliori.

Qualche altro protagonista e qualche altra location?

Beh, inizieranno Evi Mair (voce) e Georg Malfertheiner (vibrafono) al Museo Mercantile, poi Nartan Savona suonerà l’arpa davanti alla Casa della Pesa, il quartetto di Karin De Prezzo danzerà sulle passeggiate del Talvera, Frizzera suonerà al Carambolage, le voci di Petra e Anna Zuegg duetteranno nella chiesetta di Santa Geltrude, la ladina Susy Rottonara canterà al parco delle Semirurali, il quartetto di Fiorenzo Zeni si esibirà sotto i Portici e Denis Lodola danzerà in Via Bottai. Il resto lo scoprirete aprendo le finestrelle digitali su Youtube…

Ventiquattro finestre con una sorpresa finale.

Sì, il 24esimo e ultimo spettacolo sarà un evento strutturato, tipo conferenza stampa finale con musica. Mi sono tenuta un piccolo spazio per una “Stille Nacht” da cantare assieme al pianoforte di Michele Giro. E so già che sarà una grande emozione augurare così Buon Natale a tutti.













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